Nasce il ponte di Genova. Conte: “E’ l’Italia che si rialza”

Frame del video ANSA sul varo del nuovo Ponte di Genova con i colori verde-bianco-rosso.
Frame del video ANSA sul varo del nuovo Ponte di Genova.

GENOVA. – Piove di nuovo a Genova 20 mesi dopo quel 14 agosto 2018 che nel mezzo di un nubifragio spezza in un boato 43 vite e interrompe un tratto strategico della viabilità ligure, sgretolando quella che già allora era un’opera simbolo e che oggi si carica anche dell’ambizione di una rinascita. E non solo di una città.

Oggi non è più il Ponte Morandi o il ‘Brooklin’ nostrano, oggi nasce il ponte di Genova. Le prime macchine lo percorreranno solo a luglio. Ma alle 11.59 del 28 aprile, 623 giorni dopo quella tragedia, con il varo dell’ultimo di 19 impalcati, la struttura è completa in tutti i suoi 1.067 metri di lunghezza.

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte in persona preme il pulsante e dà il via alla lunga sirena che in cantiere dichiara la ‘missione compiuta’. Suonano le sirene anche dalle navi in porto e nel territorio, perché si sappia ovunque a Genova: c’è il ponte.

“Oggi suturiamo una ferita”, dice il premier. Qui c’è “un cantiere simbolo per l’Italia intera: è il cantiere dell’Italia che sa rialzarsi, che si rimbocca le maniche, non si lascia abbattere, non si lascia sopraffare”.

Simbolo mai più necessario, visto che la sutura “giunge in un periodo di particolare emergenza – ricorda -: non avremmo mai pensato di affrontare un’emergenza del genere, sanitaria, economica, sociale. Con gli altri leader siamo tutti consapevoli che in Europa è la più grande tragedia, la più grande sfida che affrontiamo dal dopoguerra a oggi”.

Genova, “modello per l’Italia”, “insegna che il più grande atto d’amore è impegnarsi a ripartire insieme” ed è “una luce che dà speranza all’Italia intera”. “Oggi celebriamo il ricongiungimento”, annuncia il commissario per la ricostruzione e sindaco di Genova Marco Bucci, il vincitore morale della giornata: “Posso dire finalmente che questo nastro di acciaio riunisce le due parti della valle di ponente e di levante”, aggiunge, ricordando le 43 vittime.

Il varo “è un messaggio per Genova e anche per l’Italia. Questo modello con cui abbiamo lavorato, costruisce un futuro anche per l’Italia, soprattutto uscendo da un periodo come questo. Sono sicuro che riusciremo a vincere la sfida, come abbiamo vinto questa”.

“La ferita di Genova – è il ricordo anche di Conte – non potrà essere completamente rimarginata perché ci sono 43 vittime e noi non dimentichiamo. I giudizi di responsabilità che sono nati da quella tragedia non si sono ancora completati e devono completarsi”.

Anche il presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo Giovanni Toti parla del ponte come di un “simbolo di un’Italia che ce la fa a ripartire”, “la dimostrazione che insieme possiamo fare tante cose”. “Su obiettivi comuni può esserci una politica sola”, chiosa.

“Possiamo ogni giorno continuare a cambiare il mondo”, dice la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli: “Mio e nostro dovere sarà quello di impedire che accadano di nuovo queste cose”. Quanto al territorio, “anche se c’è stato il Covid non abbiamo smesso di continuare a lavorare a un piano per la Liguria”, su dissesto e infrastrutture.

Soddisfazione nel cantiere a un anno dall’avvio dei lavori, il 15 aprile 2019, anche se l’emergenza covid domina i pensieri: “Ve lo chiedo mettendomi in ginocchio – dice Pietro Salini, ad Salini Impregilo -, al Paese serve un grande piano, il piano del Governo Conte, come il piano Marshall, per farlo ripartire. Da Genova parte un grande messaggio”.

“Contiamo nell’aiuto del Governo – dice Giuseppe Bono, ad Fincantieri – soprattutto quando abbiamo commesse che possiamo prendere le dobbiamo prendere altrimenti il lavoro non può andare avanti”.

(di Sabina Rosset/ANSA)

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