Bankitalia, maxi insolvenze prestiti, rischio conti Stato

Facciata della Banca d'Italia.
Facciata della Banca d'Italia. (ANSA)

ROMA.  – Lo Stato rischia “esborsi significativi”, un domani, dalle garanzie pubbliche sui prestiti alle imprese, che potranno non reggere il colpo della crisi economica e subire insolvenze oltre il 10%. Le garanzie oltretutto vanno bene ma non basteranno alle imprese il cui fatturato sarà severamente colpito dall’emergenza Covid ed occorrerà quindi prevedere trasferimenti diretti di risorse alle aziende.

La Banca d’Italia, in audizione alla Camera, manda così un’allerta per l’effetto sulla finanza pubblica dal mecanismo  messo in piedi per la liquidità, considerando che le garanzie hanno raggiunto i 450 miliardi di euro e nel prossimo provvedimento di aprile si stanno studiando indennizzi a fondo perduto.

L’istituto centrale manda un messaggio chiaro anche a chi pensa a patrimoniali o provvedimenti per attingere al risparmio depositato sui conti correnti: quei fondi sono “la base della liquidità” delle banche e spostarli altrove limiterebbe la loro capacità di erogare prestiti.

E a chi si lamenta dell’eccessiva lentezza del sistema di garanzie tramite le banche (deciso dal governo proprio per margini di bilancio minori rispetto ad altri paesi) ricorda come occorra un “giusto equilibrio” fra la rapidità nell’erogare la liquidità e tutelare le casse pubbliche.

Una misura, suggerisce l’istituto centrale, potrebbe essere un ampio uso dell’autocertificazione da parte delle imprese, come chiesto anche dall’Abi e dai sindacati. Andare ancora più veloci, togliendo i controlli delle banche (che in caso di aziende già clienti sono comunque minimi), è “una scelta politica” del governo e Parlamento, che devono però essere consapevoli che lo Stato rischia di pagare ancora più alto il conto a causa dei prestiti non rimborsati.

Il meccanismo comunque sta marciando, dopo una fase iniziale in cui sono state messe a punto le regole organizzative. Per il vice dg dell’Abi, Gianfranco Torriero ci si attende un boom grazie anche all’invio massivo delle domande, durante le ore notturne, dalle banche al fondo garanzia. Se agli istituti sono arrivate centinaia di migliaia di richieste per i prestiti fino a 2mila euro, al fondo, sabato scorso, erano giunte solo 5200 domande. In questi giorni ci si attende quindi un’accelerazione.

Con l’ok del Fondo l’erogazione avviene infatti in automatico. La Bcc di Roma, ad esempio, la maggiore del credito cooperativo, ha già deliberato oltre 1000 domande e punta a erogare prestiti per complessivi 200 milioni di euro.

Per velocizzare il primo passaggio un maggiore ricorso all’autocertificazione e intervenire dando una tutela penale alle banche sembra quindi mettere tutti d’accordo: Banca d’Italia, Abi e Fabi hanno espresso parere favorevole in tal senso. Il segretario del sindacato Lando Sileoni in audizione, chiede però che le lentezze di alcuni gruppi non siano in realtà un’arma di ricatto per ottenere lo scudo penale.

Sileoni rileva che, oltre al meccanismo troppo complesso creato dalla politica, anche alcuni vertici bancari non sono stati pronti nell’organizzare la rete di filiali e hanno chiesto documentazioni e procedure aggiuntive non previste dalla norme.

Anche sulle tutele contro l’infiltrazioni criminose, con misure quali conti dedicati e vincoli di destinazione delle risorse, suggerite dalla magistratura nei giorni scorsi, si registra un ampio consenso dei soggetti interessati. Per il presidente della Commissione Finanze della Camera Raffaele Trano ci sono quindi spunti per migliorare il testo del decreto accogliendo questi provvedimenti nella conversione.

Intanto in commissione finanze Giuseppe Bonzino presidente del comitato di gestione del Fondo di Garanzia per le Pm ha annunciato che dal 17 marzo al 26 aprile sono pervenute 31.000 domande dalle imprese per l’equivalente di richieste di crediti garantiti pari a 3,4 miliardi di euro.

Delle 31.000 domande ben 8.700 – ha spiegato – sono pervenute nel corso dell’ultima settimana. 13.500 domande riguardano operazioni fino a 25.000 euro. “Negli ultimi giorni c’e’ stata una decisa accelerazione, siamo arrivati a 2.000 domande al giorno”.

(di Andrea D’Ortenzio/ANSA)

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