Sos tassisti: “Noi senza reddito e a rischio contagi”

L'omaggio a Bologna: Flashmob dei tassisti per sanitari e Polizia.
L'omaggio a Bologna: Flashmob dei tassisti per sanitari e Polizia. (Ufficio Stampa Polizia di Stato)

ROMA. – I sindacati dei tassisti, “categoria senza reddito da quasi due mesi”, sono delusi dalla Fase 2 e soprattutto temono per la loro salute e quella delle loro famiglie. “Troviamo inaccettabile che si sia deciso di consentire ad un passeggero privo di qualsiasi Dispositivo di Protezione Individuale, di poter accedere al servizio, disinteressandosi di quanto possa essere esposto ad una potenziale minaccia di eventuale contagio l’autista e i passeggeri che potrebbero salire successivamente”, spiegano unite le sigle Ugl Taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Ati taxi ed Associazione Tutela Legale Taxi.

Nel decreto, sulla parte riguardante il servizio pubblico non di linea, si legge che “va innanzitutto evitato che il passeggero occupi il posto disponibile vicino al conducente. Sui sedili posteriori, al fine di rispettare le distanze di sicurezza, non potranno essere trasportati, distanziati quanto più possibile, più di due passeggeri qualora muniti di mascherine. In mancanza, potrà essere trasportato un solo passeggero”.

E ancora, il conducente dovrà indossare la mascherina. “Se sale una persona positiva – spiega un tassista – anche se io indosso la mascherina sono fortemente a rischio perché comunque l’abitacolo è piccolo e tra lo scambio di denaro o quello di bagagli il contatto è inevitabile. Chiediamo che tutti gli utenti indossino la mascherina quando salgono sul taxi, indipendentemente da quanti sono”.

“Nonostante le rassicurazioni fornite dal Sottosegretario Salvatore Margiotta, nel corso di una videoconferenza organizzata con alcuni rappresentanti della categoria, il testo del Decreto sulla Fase 2 non riporta alcuna delle correzioni richieste dalle strutture di rappresentanza del comparto – spiegano Da due mesi gli operatori del settore sono praticamente privi di qualsiasi forma di reddito e i promessi aiuti economici nonché la cassa integrazione, con le scadenze contributive e fiscali ormai alle porte, non sono ancora del tutto arrivati”.

Per i sindacalisti “è grave l’ambiguità legata ai comportamenti che occorrerebbe avere nei confronti di persone non ricoverate presso strutture sanitarie, poiché colpite in forma lieve e asintomatica dal Covid 19. A queste persone reindirizzate presso le proprie abitazioni per passare il dovuto periodo di quarantena, andrebbe fornito uno specifico mezzo di trasporto, oltre eventualmente la propria vettura, vietando in modo esplicito l’uso del taxi o più in generale di qualsiasi mezzo pubblico, per raggiungere il proprio domicilio”.

Ma la confusione regna sovrana anche sul numero massimo di passeggeri che possono essere trasportati, “nonostante le numerose indicazioni fornite con puntualità dalle nostre strutture agli organi competenti. In un periodo nel quale a causa delle limitazioni imposte al trasporto pubblico collettivo vi sarà sicuramente la necessità di utilizzare al meglio le vetture del comparto taxi per facilitare gli spostamenti, non ascoltando le nostre segnalazioni si è decisamente combinato un bel pasticcio”.

(di Simona Tagliaventi/ANSA)

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