Allarme in America latina, 20 mila casi in due giorni

Una signora esce dall'aeroporto di Buenos Aires.
Una signora esce dall'aeroporto di Buenos Aires. (ANSA/EPA)

BUENOS AIRES.  – É allarme in America latina con un forte incremento dei contagi di coronavirus: solo negli ultimi due giorni si sono registrati 20 mila casi e mille decessi in più che fanno salire il bilancio totale, rispettivamente, a 121.087 persone infettate e 6.116 morti.

La pandemia, con la metà dei contagiati complessivi, è concentrata in solo dieci delle 34 Nazioni e territorio latinoamericani: Brasile, Perù, Cile, Ecuador, Messico, Panama Repubblica Dominicana, Colombia e Argentina.

Gli esperti latinoamericani sono incerti su come interpretare la curva che a volte sembra appiattirsi e altre, come nell’ultimo rilevamento, preoccupa per l’improvvisa impennata.

Molte Nazioni latinoamericane hanno ristretto al massimo l’attività individuale (con quarantene) e quella economica, in presenza comunque di differenti sensibilità governative, alcune più preoccupate delle esigenze produttive (Brasile, Ecuador, Perù e anche Messico), altre della tutela sociale.

Ma a differenza dell’Europa, in America latina non esiste un sistema forte di ammortizzatori sociali, per cui ogni crisi, al di là della causa, si riflette immediatamente sulla popolazione, in alta percentuale impegnata nel settore informale.

Lo ha provato giorni fa una stima della Commissione económica per l’America latina (Cepal) dell’Onu, secondo cui nel 2020 il subcontinente registrerà una flessione dell’attività económica del 5,3%, con la perdita di svariati milioni di posti di lavoro difficilmente recuperabili in tempi brevi. A ciò si aggiunge che vi sono Paesi (Brasile, Messico, Bolivia) in cui l’economia informale riguarda il 50-70% della manodopera attiva.

Ed è questo il settore maggiormente colpito dalle disposizioni di isolamento sociale obbligatorie, che molto spesso sono sfidate per pura ragione di sopravvivenza.

In Messico, ad esempio, il presidente Andrés Manuel López Obrador non ha disposto, come avrebbe voluto, stringenti misure per l’attività economica, per non rischiare una rivolta sociale.

Lascia un commento