Petrolio ancora debole, impatto scarso sulla benzina

Un pozzo di petrolio in un campo vicino a Ponca City, Oklahoma
Un pozzo di petrolio in un campo vicino a Ponca City, Oklahoma (ANSA / LARRY W. SMITH)

ROMA.  – Sui mercati petroliferi la tensione non si allenta e, anzi, siamo entrati in quella che alcuni analisti definiscono addirittura la tempesta perfetta. Ma la speranza che il crollo del greggio a livelli mai visti prima nella storia si traducesse in Italia in ribassi generalizzati della benzina è immediatamente svanita.

Complice infatti il confinamento forzato delle persone dentro casa, oltre che del complesso sistema fiscale che da noi influisce pesantemente sui prezzi dei carburanti, l’equazione tra prezzo del petrolio ai minimi storici e taglio dei listini di benzina e gasolio non sembra funzionare.

Sui mercati internazionali i trader si erano augurati che il drammatico collasso che ieri ha visto le quotazioni del greggio scendere sotto zero per la prima volta nella storia fosse solo un’anomalia, ma anche oggi l’andamento delle contrattazioni sembra piuttosto lasciar presagire quello che potrà accadere, con milioni di barili che in tempi di pandemia e di frenata dell’economia globale restano inutilizzati e capacità di mstoccaggio delle scorte in seria difficoltà. Pur tornate sopra la soglia dello zero le quotazioni hanno comunque continuato a mregistrare ancora fortissime tensioni.

A Wall Street nel pomeriggio anche i future sul Wti con consegna a giugno perdevano il 39% a 12,87 dollari al barile per poi cedere il 43,61% a 11,52 dollari al barile, mentre il Brent arretrava del 25,54% a 19,04 dollari al barile.

Mentre l’Arabia Saudita si dice pronta a intervenire nuovamente per stabilizzare il mercato petrolifero, dopo il recente taglio di 10 milioni di barili al giorno, in Deutsche Bank spiegano che “la tempesta perfetta è arrivata”. E la ragione di ciò, dicono, è da individuare nel “margine di stoccaggio del petrolio che sta diventando molto stringente”, mentre si attendono che “i fondamentali estremamente deboli persistano almeno per il prossimo mese”.

Ma sul nostro mercato interno al crollo delle quotazioni del greggio seppur verticali, tradizionalmente non segue un altrettanto rapido e consistente rientro dei prezzi alla pompa.

Lo scarso impatto sulla benzina al consumo, spiegano infatti gli analisti, è da ricollegare a due motivi principali: innanzitutto al fatto che il prodotto incide sul prezzo della benzina per circa il 30%, e il 70% è invece da ascrivere a Iva e accise. E queste ultime, così come i margini dei distributori (pari a circa il 18%), non calano.

I secondo ordine di motivi è invece da attribuire al fatto che i distributori si trovano ora a Dover pagare le fatture relative alle forniture ricevute in febbraio, quando i costi erano molto più alti, quindi per massimizzare il cash flow sul poco che vendono in questo momento, non riducono il prezzo, a meno che non venga imposto loro dalle compagnie petrolifere.

D’altra parte la brusca frenata della domanda di carburanti è stata certificata proprio oggi dall’Unione Petrolifera secondo cui ad aprile, in pieno lockdown da coronavirus, i consumi di benzina e gasolio per il trasporto passeggeri registreranno un crollo del 75% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. E in particolare l’Up stima per il gasolio destinato al trasporto merci un calo di quasi il 50%.

A marzo invece, mese di chiusura solo parziale, il dato registrato dall’Up è di una contrazione del 43,5% per entrambi i carburanti, con un tonfo di oltre il 50% della sola benzina. Da qui l’allarme per le aziende della filiera “in ginocchio”: “l’effetto combinato del crollo dei consumi e del valore dei prodotti finiti – avverte l’Up – ha fatto mancare in pochissimi giorni in Italia 4-5 miliardi”, ha spiegato l’Unione Petrolifera.

Dal fronte dei benzinai, i responsabili della Fenica hanno spiegato che lo “spazio per scendere c’è, almeno di qualche centesimo, ma non bisogna farsi ingannare dalla fluttuazione “virtuale” ” del prezzo del petrolio che “non ha un impatto immediato” sui carburanti.

(di Angelica Folonari/ANSA)

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