Prima la A e ritiri chiusi, piano calcio al Governo

Lo stadio San Paolo di Napoli.
Lo stadio San Paolo di Napoli. (ANSA)

ROMA. – Una ripartenza a scaglioni, con la serie A per cominciare; e tutti in ritiri chiusi come in estate, che sia in un centro sportivo o in albergo. Prende forma il piano del calcio per la ripartenza.

Ma dopo la doccia gelata di Rezza, che ha espresso un parere negativo da esperto, il “protocollo di garanzia” per la ripresa degli allenamenti, che nei prossimi giorni verrà messo nero su bianco, andrà al vaglio del Governo, in particolare del ministro dello sport Spadafora e di quello della Salute Speranza.

A decidere quando e se si riparte deve essere l’Esecutivo, il punto fermo dal quale é partita la Figc, nella seconda riunione della sua commissione medica alla quale partecipa anche Walter Ricciardi, membro Oms e consigliere di Speranza.

“É fondamentale in questa fase mettere a punto le migliori procedure possibili per riprendere l’attività quando ripartirà tutto il Paese. Lavoriamo senza fretta, ma senza sosta per farsi trovare pronti quando le istituzioni ci daranno il via”, le parole del n.1 Figc.

Slitta intanto al 23 (nel pomeriggio perché in mattinata è previsto l’incontro con l’Uefa) la riunione della Federcalciio con le varie componenti inizialmente programmata per domani. La linea comunque è chiara: il calcio vuole finire la stagione, ma ha tempo per farlo.

La fretta di alcuni protagonisti é tenuta a bada, e d’altra parte si controbilancia con lo scetticismo di altri.  La divisione assolutamente trasversale, con Cairo e Lotito su fronti opposti tra i presidenti, ma divisioni evidenti anche tra i giocatori.

La guarigione di Rugani e Matuidi sono segnali di ottimismo. In attesa di una decisione che potrà arrivare solo da Conte (“il mio é un parere da esperto, la decisione spetta alla politica”, ha ammesso anche Rezza), il calcio sa che non tutti possono fare affidamento su un centro sportivo con albergo come la Juve con la Continassa, neanche in serie A.

Per rispondere alla domanda di sicurezza assoluta dall’Aic e ovviare alle obiezioni etiche sui tamponi a calciatori e staff, nei giorni delle polemiche per i mancati test a medici e infermieri, l’ultima ipotesi Figc è quella di far partire anche con lo screening pre-ritiro prima la serie A, poi la B, infine la C.

La commissione ha discusso per la prima volta dell’ipotesi di alberghi come sedi di ritiro, come per la preparazione estiva, un’idea già circolata nei giorni scorsi e non gradita all’Aic. Che intanto ha preso atto del secondo club arrivato a un accordo sulla riduzione degli ingaggi: è il Parma, che con i suoi giocatori ha deciso il taglio di una mensilità.

Il voto “unanime” della Lega di A, contestato dal sindacato calciatori, parlava di sospensione da un minimo di 2 a un massimo di quattro mesi di stipendio. E in un certo senso, la misura ridotta del taglio a Parma può rappresentare un segnale di speranza del calcio, che conta di tornare sul campo.

Lascia un commento