Africa: riaddatano tecniche anti-ebola e polio contro coronavirus

Un guardia sparge un liquido sanitario ai visitanti di un ospedale in Lagos, Nigeria.
Un guardia sparge un liquido sanitario ai visitanti di un ospedale in Lagos, Nigeria. (AFP/Pius Utomi Ekpei)

IL CAIRO.  – Scienziati e autorità sanitarie africane stanno adattando al coronavirus tecnologie e strategie di contrasto utilizzate in passato per affrontare altre malattie epidemiche come Aids, tubercolosi, poliomielite, febbre lassa ed ebola. Un tentativo di compensare le gravissime carenze dei sistemi sanitari di tutti gli Stati dell’Africa.

“Tecnicamente l’Africa non è ben preparata”, ha ammesso Christian Happi, direttore del Centro africano di eccellenza per la genomica delle malattie infettive all’università “Redeemer” di Ede in Nigeria.

“Ma in termini di comprensione delle malattie e di lotta con risorse limitate alle epidemie, l’Africa è molto meglio preparata perché affronta permanentemente scoppi epidemici”, ha aggiunto lo scienziato come riporta il Financial Times.

Il quotidiano segnala ad esempio che in Sudafrica i test per il Covid-19 sono stati aumentati usando una rete di oltre 200 laboratori pubblici sviluppata per contrastare epidemie di Hiv e Tbc. Inoltre la branca africana dell’Organizzazione mondiale della sanità ha annunciato che userà per il coronavirus un sistema di raccolta dati, detto Avadar, allestito in origine per la polio.

Tecniche di sorveglianza sperimentate durante l’epidemia della febbre emorragica ebola che nel 2014/2015 uccise più di 11 mila persone soprattutto in Guinea, Liberia e Sierra Leone vengono ora usate contro il Covid nella stessa Africa occidentale.

Il più popoloso Paese dell’area e dell’intero continente, la Nigeria, sta poi riadattando al Covid circa 400 macchine per test rapidi della tubercolosi e squadre addestrate per rilevare la febbre emorragica “di lassa” ora cambieranno obbiettivo e andranno a caccia del coronavirus.

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