Reopen Italy, le proposte di Passera per ripartire

Una strada vuota in Italia.
Una strada vuota in Italia. (ANSA)

MILANO – Dall’emergenza sanitaria per il coronavirus può nascere l’occasione per “far ripartire il Paese”. É l’obiettivo di “Reopen Italy” il progetto per il dopo-quarantena messo a punto da Corrado Passera, già manager di diversi gruppi, poi ministro dello Sviluppo nel governo Monti e ora imprenditore e Ad della banca Illimity.

“Il futuro – commenta – come recita da anni una scritta su un cavalcavia davanti alla Triennale di Milano non è più quello di una volta, quando era almeno in parte programmabile e immaginabile”. “Da tanto tempo non lo è più – prosegue Passera – e dopo l’emergenza Coronavirus lo sarà ancor meno, ma non è un aspetto necessariamente negativo, ci sono tanti nuovi stimoli e tanti modelli da applicare per ripartire”.

Passera chiede che il prestito di emergenza alle imprese sia “più automatico, sulla base di quanto fatto in altri Paesi” e quindi di “semplificare le cose nella fase di conversione in legge” aumentando il tetto massimo per azienda e prolungandone la durata.

“Fondamentale” è poi il blocco dei licenziamenti a fronte di una cassa integrazione “automatica e immediata”. In più per il sussidio alle famiglie dovrebbe poter essere sufficiente una “semplice autocertificazione”. In Reopen Italy si parla poi di “anticipo del Tfr”, da valutare “con attenzione, per non creare ulteriori tensioni finanziarie alle imprese”.

“Molte aziende hanno già dimostrato che si può operare in sicurezza e molte sono pronte a ripartire – afferma Passera – ma non basta certo garantire condizioni di sicurezza al loro interno, bisogna guardare, per esempio, anche al nodo dei trasporti, uno dei vincoli maggiori alla riapertura delle aziende”.

Poi c’è il lavoro agile, basato su un uso delle tecnologie da replicare anche nella scuola dove “ancora troppi bambini non possono avvantaggiarsene” e nella telemedicina. In quest’ultimo caso avrebbe potuto consentire di “evitare molti disagi e sofferenza” con la prospettiva di “aumentare davvero la qualità del nostro sistema sanitario”.

Reopen Italy è “a disposizione della politica” ma “non è un progetto politico”, chiarisce Passera, che si dice “orgoglioso” di essere stato ministro, ma ora è “imprenditore a tempo strapieno”.

“Come semplice cittadino – conclude – con molti altri ho voluto dare un piccolo contributo, il ritorno che ha avuto da più parti ci fa pensare che non sia stato inutile”.

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