Troppi in giro, la Francia vieta pure il jogging

Un cittadino con mascherina passeggia davanti l'Arco di Trionfo a Parigi.
Un cittadino con mascherina passeggia davanti l'Arco di Trionfo a Parigi. (ANSA/ EPA/IAN LANGSDON)

PARIGI. – La Francia gela gli entusiasmi di chi – dopo 5 giorni di calo dell’afflusso di casi gravi negli ospedali – aveva pensato che la strada fosse ormai in discesa.

“Parlare di fine del confinamento è prematuro”, ha detto il primo ministro Edouard Philippe, dopo che stamattina il ministro della Salute, Olivier Véran, aveva parlato di “epidemia ancora in fase ascendente”.

Il timore, che le autorità non hanno nascosto nelle ultime ore, è nato nell’osservare un evidente rilassamento nell’osservanza delle regole del lockdown.  In particolare nel solito week-end di sole – sabato e domenica – con centinaia di parigini che sono usciti a correre o a sdraiarsi sui prati.

In mancanza delle rive della Senna, opportunamente vietate dal Comune, giovani e meno giovani si sono stesi al sole lungo il Canal Saint-Martin, immortalati da foto che dopo poche ore hanno fatto il giro del web.

Un comportamento che ha spinto oggi il Comune di Parigi e la Prefettura a vietare, da domani, ogni attività sportiva all’aperto fra le 10 e le 19, spiegando che nelle ore centrali “chi corre si avvicina troppo ai passanti”.

Fra gli scienziati più contrariati, quello di Lila Bouadma, rianimatrice dell’ospedale parigino Bichat e membro del Comitato scientifico che il governo consulta prima di prendere decisioni: “Ci siamo disperati – ha detto – quando abbiamo visto tutta quella gente per strada abbiamo cominciato a fare il conto alla rovescia. Siccome i tempi di incubazione sono di circa 5 giorni, ci prepariamo a un giovedì nero il 9 aprile, con un afflusso di pazienti mentre già siamo pieni”.

Intanto è ormai certo che il 15 aprile, data di scadenza del secondo periodo di confinamento consecutivo (il primo è cominciato il 17 marzo), il lockdown verrà prorogato. Prima di Pasqua, lo annuncerà il presidente, Emmanuel Macron, in un nuovo messaggio televisivo.

(di Tullio Giannotti/ANSA)