Effetto accaparramento, a febbraio boom spesa alimenti

ROMA.  – L’epidemia di coronavirus era appena arrivata anche da noi e subito faceva sentire i suoi effetti su psicologia e abitudini degli italiani. Già a febbraio scorso, alle prime avvisaglie di quella che sarebbe poi diventata un’emergenza sanitaria generalizzata, il Paese ha assistito a una vera e propria corsa ad accaparrarsi scorte e riempire le dispense.

A darne contezza sono i dati dell’Istat sulle vendite al dettaglio di febbraio che mostrano un deciso incremento sia sul mese precedente sia nei 12 mesi, spinte soprattutto dal comparto alimentare e dagli altri prodotti per la cura della casa. A fare da traino sono soprattutto i numeri che arrivano dalla grande distribuzione, ma si rivitalizzano anche i negozi sotto casa. E come effetto dei primi lockdown gli italiani, bloccati a casa in quarantena, si sono scatenati anche negli acquisti online.

L’Istat spiega che gli indici delle vendite al dettaglio a febbraio 2020, aumentate dello 0,8% rispetto a gennaio e del 5,7% su base annua, risentono di quanto accaduto a livello nazionale a partire dalla fine del mese, quando la diffusione dell’epidemia di Covid-19 ha presumibilmente provocato una crescita degli acquisti in alcuni settori.

Basti guardare ad esempio agli alimentari le cui vendite sono salite dell’1,1% rispetto a gennaio e dell’8,2% rispetto a un anno prima. Ma oltre agli alimentari, gli aumenti maggiori riguardano i generi casalinghi durevoli e non durevoli (+7,6%) e Utensileria per la casa e la ferramenta (+6,3%).

La maggior parte degli acquisti sono stati fatti nella grande distribuzione, settore nel quale le vendite sono aumentate dell’8,8%, con quelle alimentari che hanno addirittura sfiorato un incremento del 10% (+9,9%). Ma non è andata male neppure per i negozi più piccoli, con vendite in aumento del 3,3% (+5,3% quelle alimentari). E salta all’occhio anche la fiammata del commercio elettronico, cresciuto del 15,3% rispetto a un anno prima.

Ma il trend di febbraio potrebbe rivelarsi solo una fiammata non destinata a continuare. I dati dell’Istat registrano “la prima ondata emotiva di acquisti nei supermercati a seguito del diffondersi dei casi iniziali di Coronavirus in Italia, un fenomeno che è poi rientrato nel tempo riportando le vendite su trend consolidati e con segnali di ulteriore rallentamento” spiega il Presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara.

E avverte che questo “è però destinato a essere l’ultimo dato con il segno più poiché i successivi provvedimenti hanno imposto la chiusura di molte attività o indotto le imprese a chiudere i propri negozi per mancanza di clienti, gettando il comparto in una vera e propria situazione di crisi”.

(Di Angelica Folonari/ANSA)

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