Coronavirus: dopo contagio in Vaticano tamponi a S.Marta, anche per il Papa

Vaticano: Papa Francesco celebra la messa mattutina nella cappella di Santa Marta.
Vaticano: Papa Francesco celebra la messa mattutina nella cappella di Santa Marta. ANSA/VATICAN MEDIA

CITTA’ DEL VATICANO. – Il coronavirus arriva anche nella residenza del Papa e tra ieri e oggi sarebbero stati in diversi a sottoporsi ai tamponi. Compreso Papa Francesco, anche se il Vaticano su questa notizia non si è pronunciato ufficialmente. Sarebbero state eseguite anche delle sanificazioni in alcuni ambienti della Segreteria di Stato, considerato il caso positivo di un monsignore italiano, e in alcuni locali di Casa Santa Marta.

Intanto il Papa ha affidato 30 respiratori acquistati nei giorni scorsi all’Elemosineria Apostolica perché questa ne possa fare dono ad alcune strutture ospedaliere nelle zone più colpite dalla pandemia di Covid-19. La vita del piccolo Stato, e soprattutto l’agenda del Papa, al momento non avrebbero dunque subito una battuta d’arresto.

Questa mattina Papa Francesco ha celebrato come sempre la messa mattutina, proprio nella cappella di Santa Marta. Presenti anche i tre segretari, l’assistente personale e alcune suore. Poi si è spostato nel Palazzo Apostolico per le udienze della giornata.

Da quando è scattata l’emergenza, sono state sospese le udienze dei gruppi ma non quelle individuali. E il Papa ogni giorno incontra delle persone e anche per questo è da escludere che sia risultato positivo al Covid-19. Tra gli altri, questa mattina Francesco ha voluto vedere il presidente di Sant’Egidio Marco Impagliazzo per ringraziare, attraverso lui, tutti i volontari che in questo periodo di emergenza non solo confermano il loro servizio agli ultimi ma in qualche caso lo hanno anche intensificato.

Il Papa dunque è preoccupato per la pandemia ma non per sé stesso e tanto meno risulta in isolamento. Domani si ripeterà a San Pietro un grande gesto senza precedenti proprio per invocare Dio affinché cessi l’emergenza che ha toccato tutto il mondo.

Francesco, in una piazza San Pietro vuota, pregherà davanti al Crocifisso ‘miracoloso’ che, secondo la tradizione salvò nel 1522 Roma dalla peste. E’ stato infatti trasportato dalla chiesa di San Marcello al Corso in Vaticano. Come anche ci sarà un’altra icona-simbolo, quella della Salus Populi Romani.

Papa Francesco ha pregato davanti a questa immagine della Madonna, cara ai romani, decine di volte, prima e dopo i suoi viaggi internazionali. Domani lo farà chiedendo di porre fine alle sofferenze. Infine impartirà una benedizione speciale, Urbi et Orbi, che in tempi normali è propria delle due grandi festività dei cattolici, Pasqua e Natale.

Sarà anche possibile avere una indulgenza plenaria. Sempre domani i vescovi italiani che potranno si recheranno in un cimitero della loro diocesi per pregare per tutte le vittime del coronavirus morte in questi giorni sole e senza che nessuno potesse celebrare per loro il funerale.

Intanto sono sempre più vicine le celebrazioni della Settimana Santa che si svolgeranno anche in Italia “senza concorso di popolo”. Ma la Cei vorrebbe più persone intorno all’altare e per questo ha avviato una “interlocuzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

I vescovi hanno chiesto a Palazzo Chigi che “per garantire un minimo di dignità alla celebrazione, accanto al celebrante sia assicurata la partecipazione di un diacono, di chi serve all’altare, oltre che di un lettore, un cantore, un organista ed, eventualmente, due operatori per la trasmissione”.

Il governo si è limitato a ribadire “l’obbligatorietà che siano rispettate le misure sanitarie, a partire dalla distanza fisica”.

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