Coronavirus: i sindaci ‘chiudono’ i comuni, da balle di fieno a droni

Coronavirus, balle di fieno per bloccare strade a Monteleone di Puglia.
Coronavirus, balle di fieno per bloccare strade a Monteleone di Puglia. (ANSA)

ROMA. – Contro la “guerra” alla pandemia coronavirus, come l’hanno chiamata in molti, i sindaci preparano le trincee. I primi cittadini si mettono in prima linea, sul fronte, per cercare di tutelare gli abitanti e contenere il virus mortale che, in alcuni casi, finisce per decimare ancor di più paesi da qualche migliaio di persone.

E così c’è chi, privo delle tradizionali transenne, decide di disporre balle di fieno per bloccare gli accessi in paese o chi, invece, ricorre ai droni per vigilare dall’alto gli ingressi in città. Ma non solo, molti nei giorni scorsi hanno fatto ricorso ad altoparlanti per sensibilizzare la cittadinanza, mentre altri ancora hanno lanciato accorati appelli attraverso i social network.

A Monteleone di Puglia, comune dell’entroterra foggiano con appena un migliaio di abitanti, il sindaco Giovanni Campese ha fatto arrivare negli accessi al paese alcune rotoballe. L’intenzione del primo cittadino è quella di proteggere la comunità che, ad oggi, non ha registrato alcun caso di positività al covid-19. Zero.

“Abbiamo utilizzato il materiale che abbiamo a disposizione gratuitamente – racconta -. Non essendo dotati di molte transenne abbiamo fatto ricorso alla materia prima della nostra comunità”. Ma non solo. Il primo cittadino ha deciso anche di chiudere al pubblico tutte le attività commerciali, compresi generi alimentari e farmacie, senza però lasciare da soli i suoi concittadini.

“Abbiamo attivato un servizio porta a porta – spiega -. Fanno gli ordini telefonicamente a supermercati e farmacie e poi gli uomini della protezione civile provvedono ad effettuare consegne a domicilio. La nostra è una comunità con un forte senso civico”.

E sempre nel Foggiano, questa volta a Lucera, il primo cittadino, Antonio Tutolo, si improvvisa chef per il web, preparando piatti tipici locali in diretta sul suo profilo Facebook. E’ già diventato una star dei fornelli, grazie agli oltre 1.000 concittadini a cui ogni giorno tiene in qualche modo compagnia.

A Sarno, nel Salernitano, l’amministrazione comunale ha deciso di trasmettere in tutto il centro cittadino un messaggio multilingue, in italiano, arabo e russo, per ribadire l’importanza di restare in casa in questa fase d’emergenza coronavirus.

Iniziativa decisamente più tecnologica messa in campo dal sindaco di Messina, l’esplosivo Cateno De Luca, che ha deciso di impiegare i droni per sorvegliare la città dall’alto. “Non vedo l’ora di controllare tutti con gli schermi – le sue parole -, droni ovunque, che come vi becca vi dirà: torna a casa, questa sarà la voce del drone”. E la voce, c’era da aspettarselo, sarà quella dello stesso De Luca.

“Non si esce! – sarà il messaggio lanciato dei piccoli velivoli – Questo è l’ordine del sindaco De Luca e basta, vi becco a uno a uno. Non vi posso impedire formalmente di uscire da casa? Bene, vi impedisco di passare sul suolo pubblico, non si esce da casa, né passiu né babbiu (né passeggiata né scherzi, ndr), non si esce”.

Spesa a ‘targhe alterne’, infine, nel comune di Cerro Maggiore, nel Milanese. Nei giorni pari possono andare al supermercato le persone che hanno la carta d’identità con un numero pari, nei giorni dispari gli altri. A controllare la polizia locale.

(di Domenico Palesse/ANSA)

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