Gravina: “Non escludo campionato su due stagioni”

Gabriele Gravina, presidente della Figc.
Gabriele Gravina, presidente della Figc. (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

ROMA. – Uno sguardo all’Italia ed uno all’Europa, nella stagione delle incertezze figlie della pandemia di coronavirus. Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, ospite di “Radio anch’io sport”, ha parlato dei destini di Serie A ed Euro 2020, con una doverosa premessa: “In questo momento nulla si può escludere. Lavoriamo su auspici, speranze. Navighiamo a vista in un clima di nebbia assoluta”.

“Tutti vorremmo chiudere il campionato (di A, ndr) entro l’estate, ma a oggi è difficile fare previsioni. Vogliamo programmare con l’idea più ottimistica possibile, ovvero portare a termine i vari tornei”. “Non escludo nulla” ha ribadito Gravina, accennando alle varie ipotesi sul tappeto: dalla “non assegnazione del titolo, all’assegnazione con il congelamento delle classifiche.

Oppure con un mini-torneo con playoff e playout” per le retrocessioni. Tanto che, ha aggiunto, viene preso in considerazione addirittura “un effetto ‘trascinamento’”del campionato attuale sul ’20-’21, con un bilanciato su due stagioni diverse”.

Per Gravina il 3 aprile “è troppo vicino per pensare ad una ripartenza, non solo delle attività sportive, ma anche di quelle economiche. E anche parlare dei primi di maggio è del tutto teorico. Però capisco che delle date bisogna ipotizzarle, altrimenti rischiamo di ritrovarci impreparati quando si ripartirà. Non dobbiamo abbandonare la speranza, per avere un orizzonte al quale puntare”.

Dal decreto salva-Italia il presidente si aspetta una bocata d’ossigeno anche per il pallone: “Abbiamo richiesto un rinvio degli adempimenti fiscali, sarebbe un riconoscimento importante. Cercheremo di ottenere la certificazione dello #stato di forza Maggiore” per applicare anche al mondo del calcio alcuni strumenti già in vigore per altre categorie. Dobbiamo puntare alla tenuta del nostro sistema e dello sport in generale, appellandoci al senso di responsabilità di tutti coloro che ne fanno parte, per ripartire con più forza ed entusiasmo di prima”.

Capitolo Europeo. Nella riunione di domami in videoconferenza che dovrà prendere una decisione in merito, “chiederemo un atto di responsabilità della Uefa e di tutte le federazioni continentali. Innanzitutto per un percorso che miri alla tutela della salute di atleti e tifosi di tutto il mondo, anche se ora l’epicentro della pandemia è in Europa. Prima di parlare di nuove date, dobbiamo attenerci alle condizioni attuali. Il rinvio è la strada da seguire in questo momento”. Quanto al destino delle Coppe europee, “l’ipotesi di definire Champions Europa ed League entro maggio-giugno con il ricorso ai playoff, fa parte di idee, riflessioni. Richiedono il confronto e spero che domani vengano fuori proposte di buon senso”.

“Questa pandemia – ha sottolineato Gravina – potrebbe lasciare un segno positivo, facendoci capire quanto siano importanti fratellanza e unità. Se il mondo del calcio, a qualunque livello istituzionale, dovesse risvegliarsi con l’idea di privilegiare una dimensione economica, credo che avremmo dato un pessimo esempio. Sarebbe da irresponsabili se ciascuna federazione cercasse di portare avanti un’idea egoistica, racchiusa nel proprio orticello”.

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