Mappa dello sport, boxe in gara ma stop a ginnastica

Immagine della coppa del Giro d'Italia mostrata durante la presentazione della edizione 103 della gara a Milano.
Immagine della coppa del Giro d'Italia mostrata durante la presentazione. (ANSA / MATTEO BAZZ)I

ROMA. –  Il coronavirus è stato dichiarato pandemia mondiale, e anche lo sport – gara dopo gara, disciplina dopo disciplina – si ferma. Inesorabilmente. La mappa è una sequenza di forfait, con qualche piccola bandierina: tenui fili di speranza, dello sport che si difende dalla paura.

Vero è che molti organizzatori di evento hanno esposto il cartello “rinvio a data da destinarsi”, che evoca tempi assai bui, ma ce ne sono alcuni che hanno optato per la vecchia frase “the show must go on”.

La lista di annullamenti è interminabile: stop nel calcio a Champions, Europa League, Premier, Bundesliga e Ligue 1, al Gp del Bahrein e del Vietnam della Formula 1 di automobilismo, all’Nba di basket, al Giro d’Italia e alla Parigi-Nizza di ciclismo, all’Augusta Masters di golf e al Players Championship, a Galles-Scozia di rugby, alle World Series di Coppa America di vela previste a Cagliari verso la fine del mese prossimo. Praticamente, un’ecatombe.

Ma c’è altro che resiste. Col calcio in stand-by a ogni latitudine c’è una nazione dove continuano ad andare in scena partite a porte aperte. In Svezia, infatti, il campionato può andare avanti, dal momento che i casi di contagio sono molto pochi. Situazione ritenuta sotto controllo, dunque. Si gioca, ma a porte chiuse, anche in Belgio, Ungheria, Bulgaria, Turchia, Serbia, Russia e Grecia. Tuttavia, la situazione è in continua evoluzione e sono possibili nuove decisioni, spostamenti, posticipi o definitivi annullamenti di gare e partite.

Il Brasile gioca il campionato estivo, nei diversi stati, ma solo a porte chiuse. L’Argentina gioca solo tra squadre nazionali, niente confronti con i rivali stranieri.

Per una Formula 1 che rinvia l’inizio a data da destinarsi, e un Giro che slitta a chissà (e se) quando, resta in gara – salvo aggiornamenti di una cronaca in continua evoluzione – il pugilato. A Londra, infatti, da lunedì, il neo-supermassimo Clemente Russo guiderà una pattuglia di 13 pugili azzurri sul ring per i pass europei alle prossime Olimpiadi, che il Cio ribadisce di voler far disputare come da programma.

La Coppa del mondo di tiro a volo fa la sua prima tappa a Cipro, per l’esattezza a Nicosia. La ginnastica artistica ha provato a resistere, ma alla fine ha alzato bandiera bianca, annullando la Coppa del mondo in corso a Baku, dove Vanessa Ferrari e Lara Mori andavano a caccia del pass per i Giochi di Tokyo.

Gli sport invernali, che hanno annullato le gare di sci alpino prima a Cortina e poi ad Aare (Svezia), sono riusciti ad andare avanti – in assenza di casi specifici – nello snowboard, consentendo nella svizzera Veyssonez alla bergamasca Moioli di conquistare la sua terza Coppa del mondo. Non si ferma neanche la Premiership, il torneo inglese di rugby, proprio mentre i “cugini” del football dicono no alla politica “liberista” di Boris Johnson e decidono di fermare il proprio campionato: in contro-controtendenza i calciatori della III Divisione, che continueranno nel proprio campionato.

In Asia, da dove il virus si è propagato, nessuna notizia di sport attivo. La normalità, almeno per il momento, è solo un ricordo da custodire con nostalgia e speranza.

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