Tutti in fila per la spesa ed è boom per l’online

Una donna con la mascherina fa la spesa al mercato.
Una donna con la mascherina fa la spesa al mercato. (ANSA)

ROMA.  – Tutti in fila per la spesa fuori dai supermercati e dai negozi mentre è boom per gli ordini online e le consegne a domicilio: l’impatto del coronavirus sulla quotidianità sta cambiando le abitudini degli italiani, da un lato imponendo tempi del passato per fare la spesa dall’altro catapultando anche i più restii nel digitale.

Dopo i fenomeni di accaparramento degli ultimi giorni, organizzazioni e grandi catene di distribuzione sottolineano che non ci sono problemi di rifornimento dei punti vendita ma una crescita esponenziale della spesa online. Un fenomeno che sta provocando un rallentamento, sensibile in molti casi, dei tempi di consegna: in alcuni casi fino a 10 giorni.

Catena di approvvigionamento regolare, punti vendita – circa 1.100 – tutti aperti, flusso delle merci continuo per la Coopcon vendite che continuano a essere superiori alla media e un netto aumento delle consegne: solo Coop Lombardia nell’ultima settimana ha segnato +90% rispetto alla stessa settimana del 2019 con 900 spese a domicilio al giorno di media.

A causa delle richieste eccezionali lievitati i tempi di consegna ovunque per Esselunga. A Milano, una spesa fatta oggi verrà consegnata il 20 marzo, vale a dire fra 9 giorni. A livello nazionale i tempi sono più lunghi e superano i dieci giorni. La catena ha tentato di contenere l’attesa limitando a un solo ordine ogni sette giorni quello consentito ai suoi clienti.

Ordini triplicati negli ultimi tre giorni, contatti on line aumentati di quasi 9 volte e tempi di consegna con una finestra di 5 giorni per Supermercato24, market place specializzato nelle consegne a domicilio che opera con tutte le maggiori catene di distribuzione. “Stiamo gestendo al meglio l’enorme mole di richieste di questi giorni, ma sono prevedibili disagi e ritardi, anche per le giuste misure di precauzione in atto nei punti vendita che allungano i tempi di esecuzione”, spiegano.

Ad essere privilegiati ancora i prodotti di base mentre si continua a registrare un po’ ovunque un flusso maggiore del solito di vendite per gli alimentari.

Sul boom del domicilio puntano anche i piccoli esercenti. Ci si arrangia come può e bar, gelaterie, pizzerie e locali di quartiere per sopravvivere si giocano la carta della consegna a casa dopo le 18. Un piccolo segnale incoraggiante per i fattorini: Assodelivery al momento stima una perdita media nazionale del 20%, dopo aver scontato cali più evidente alla fine di febbraio in particolare nel milanese, ma ora comincia  a registrare segnali incoraggianti in tutta Italia.

(di Monica Paternesi/ANSA)

Lascia un commento