Prezzi in calo a gennaio, Toscana traina l’export 2019

Lavoratori in un laboratorio farmaceutico.
Lavoratori in un laboratorio farmaceutico. (farma.com)

ROMA. – Il 2020 inizia con un calo dei prezzi dell’industria a gennaio, il settimo consecutivo, del 2,3%. E i dati delle regioni sulle esportazioni, nel 2019, mostrano un rallentamento su cui ha pesato il crollo delle vendite estere di autoveicoli del Piemonte, diminuite del 35,6%. Sono gli ultimi dati diffusi dall’Istat prima che l’emergenza Coronavirus si facesse sentire anche nell’istituto di statistica.

A seguito dei decreti del governo, l’Istat ha poi sospeso la raccolta dei dati sul campo per le indagini su prezzi al consumo, parità del potere d’acquisto e aspetti della vita quotidiana. La produzione statistica continuerà regolarmente, grazie alla raccolta centralizzata dei dati e a interventi sulle tecniche di rilevazione e sulle soluzioni metodologiche.

Intanto i numeri continuano a raccontare un’economia italiana in affanno, già prima dello scoppio del contagio. Le esportazioni sono aumentate del 2,3% lo scorso anno dopo il 3,6% del 2018 e il 7,6% del 2017, in un contesto in cui solo l’Italia centrale è riuscita a brillare. L’export della Toscana è cresciuto del 15,6% e anche Lazio e Molise hanno avuto balzi a due cifre. Invece il Nord-ovest ha registrato il segno meno (-1,2%) insieme alle Isole (-9,7%), mentre Sud e Nord-Est sono state in linea con la media nazionale.

Tra i settori, ha pesato il comparto degli autoveicoli, in Piemonte ma anche in Basilicata e nel Lazio. Solo l’Emilia Romagna è risultata in controtendenza, con un aumento dell’export di auto del 13,7%. E hanno spinto verso il basso la media nazionale anche le vendite estere dei prodotti della raffinazione della Sicilia e quelle dei prodotti in metallo della Lombardia. Sono andate bene, invece, le esportazioni di articoli farmaceutici, chimici e botanici dal Lazio (+30,6%) e dalla Lombardia, e l’export dalla Toscana di articoli in pelle e di metalli e prodotti in metallo.

Tra le province, Firenze (27,3%), Arezzo e Milano hanno segnato le performance migliori, come contributo alla crescita dell’export nazionale, mentre quelle in maggiore difficoltà sono risultate Siracusa, Torino, Varese e Potenza.

L’analisi delle province ha confermato anche come le zone del Paese più colpite dall’emergenza Coronavirus siano tra quelle più forti dal punto di vista delle esportazioni. In particolare, le prime cinque province per export verso la Cina sono state Milano, Torino, Bologna, Vicenza e Bergamo, che è il territorio con il maggior numero di pazienti positivi al tampone. L’export di queste province verso il gigante asiatico ha raggiunto lo scorso anno 4,5 miliardi di euro.

(di Chiara Munafò/ANSA)

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