La solitudine della terza età, chiusi i centri anziani

Coronavirus, chiusi i centri anziani.
Coronavirus, chiusi i centri anziani. (Foto LiberaTv)

ROMA. – Centri anziani chiusi, nipoti e figli a distanza per evitare il diffondersi del contagio. Chi, più di altri, soffre le conseguenze del coronavirus in Italia sono gli anziani, quelli più esposti al rischio diffusione da settimane ormai costretti a restare in casa.

Ma, con la chiusura delle scuole, sono proprio loro la risorsa indispensabile per i genitori innescando quello che la stessa Senior Italia, la Federazione della terza età, definisce un “cortocircuito sociale”.

Le indicazioni degli esperti verso gli over 65 sono quelle di restare a casa ed evitare troppi contatti, come avvenuto per esempio a Fondi, in provincia di Latina, dove nei giorni scorsi decine di anziani hanno preso parte ad una festa di carnevale. Proprio oggi una donna di 93 anni, con link epidemiologico a quell’evento, è morta all’ospedale cittadino.

I centri anziani sono chiusi a Roma come a Rimini, mentre ieri, nel Bolognese, 16 persone di un circolo bocciofilo sono state contagiate. A Jesi, in provincia di Ancona, sono state sospese le visite ad una casa di riposto, attivando per gli ospiti un servizio su Whatsapp tramite tablet per poter fare videochiamate con i propri cari.

Ma da qualche giorno ormai i nonni baby-sitter diventano il rifugio per mamme e papà di tutta Italia a causa della chiusura delle scuole. “Una prassi già comune ed essenziale nella nostra società – come spiega il presidente di Senior Italia, Roberto Messina – resasi ancora più indispensabile per tutti quei genitori che comprensibilmente, in questa emergenza, non sanno più come gestire l’equilibrio tra famiglia e lavoro”.

“Per questo – chiede Messina – ci sembra strettamente opportuno che si trovi con urgenza la quadra di questo che rischia di essere una sorta di cortocircuito sociale e sanitario. Vanno messe in campo quelle risorse che consentano ai genitori di gestire in questo momento direttamente la cura dei figli senza ricorrere in modo così indispensabile ai nonni, quali l’incentivazione dello smart working e la predisposizione di voucher per il baby sitting”.

Sono molte, in compenso, le iniziative spontanee nate in questi giorni in ogni angolo d’Italia per stare vicini – per quanto possibile – agli anziani. Così come accaduto a Sesto San Giovanni, dove il sindaco Roberto Di Stefano ha promosso la consegna a domicilio di pasti caldi, medicinali e prodotti per l’igiene personale.

(di Domenico Palesse/ANSA)

Lascia un commento