Coronavirus Uefa, si gioca ma occhio a scelte governi

Cartello allo stadio Giuseppe Meazza indicando che la partira Inter-Ludogorets avverá a porte chiuse. (ANSA)
Lo stadio Giuseppe Meazza chiuso al pubblico e alla stampa durante la partita di Europe League, Inter vs Ludogorets, a Milano. (ANSA/MATTEO BAZZ)I

ROMA.  – Il mondo del calcio comincia a fare i conti anche a livello internazionale, e non più solo di singoli campionati, con l’emergenza Coronavirus. C’è stato il prologo di Inter-Ludogorets a porte chiuse, ora però se ne deve parlare in generale.

Così l’Uefa, in questa sua “due giorni” di lavori sta prendendo il toro per la corna. La confederazione europea ha fatto sapere che “al momento non vi é alcun cambiamento nelle competizioni organizzate dalla Uefa”, intanto però il presidente del Lione Jean-Michel Aulas si dice pronto a far giocare la sua squadra contro la Juve in campo neutro, e non a Torino, en el frattempo monitora attentamente la situazione dell’under 23 bianconera messa in quarantena “visto che si è allenata anche con i professionisti”.

L’Uefa, in una nota, ha fatto sapere di star “monitorando attentamente la situazione: siamo in contatto con l’organizzazione mondiale della Sanità e con le autorità dei singoli paesi. L’Uefa segue con attenzione anche le decisioni dei governi locali che potrebbero avere un impatto rilevante sulle varie competizioni”.

Si discute anche a Londra, dove il presidente della federcalcio inglese, Greg Clarke, ha tenuto a precisare che “continuiamo a prepararci per l’amichevole del 27 marzo a Wembley contro l’Italia. Per noi va avanti tutto regolarmente, e non sono a conoscenza di decisioni governative diverse da quelle messe a conoscenza  dell’opinione pubblica”. “Se poi decideranno cose diverse da ora, ci adegueremo”, ha aggiunto. Come a dire che l’ultima parola spetta alle autorità governative e non a quelle calcistiche.

La stessa linea di condotta verrà seguita dai club d’Oltremanica quando e se ce ne sarà bisogno, però alcune misure sono entrate in vigore già ora., come quella decisa dal Newcastle che ha vietato le strette di mano fra giocatori. Anche la Germania deve affrontare l’Italia, il 31 marzo a Norimberga, ma da Francoforte, sede della federcalcio tedesca, non ci sono dichiarazioni.

Va comunque evidenziato che il Lipsia oggi ha porto le proprie scuse con quei tifosi giapponesi ai quali ieri è stato negato l’ingresso allo stadio (il team Red Bull affrontava il Bayer Leverkusen) per paura del Coronavirus. In Spagna è segnalato un aumento di contagi,ma per ora non ci sono cambiamenti e da Siviglia viene fatto sapere che non ci saranno problemi per la trasferta di Roma del 19 marzo.

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