Coronavirus in Italia: superata la soglia di mille malati. Arriva terzo decreto

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte arriva nella sede della protezione civile per il vertice sull'emergenza Coronavirus
Il premier Giuseppe Conte nella sede della Protezione Civile per un vertice sull'emergenza coronavirus, Roma, 29 febbraio 2020. ANSA / FILIPPO ATTILI - PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

ROMA. – L’Italia ha superato la soglia dei mille ammalati di coronavirus, un’infezione per la quale nelle ultime ore sono morte altre otto persone, facendo salire a 29 il numero totale delle vittime. Aumentano per fortuna anche i guariti già dimessi, cinquanta, secondo i dati della Protezione civile (ma le singole regioni forniscono un dato maggiore, 60 solo a Milano, per le diverse metodologie di conteggio).

E dal governo, che resta su una linea prudente, è in arrivo un nuovo provvedimento che aggiorna le misure per le aree più colpite dall’emergenza, che saranno estese anche ad altre zone mirate. Aree, quest’ultime (sono state citate le province di Pesaro-Urbino e Savona), che saranno equiparate allo status delle tre Regioni ‘cluster’, vale a dire Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, dove le attività scolastiche resteranno sospese fino all’8 marzo. Mentre da lunedì nel resto d’Italia, tra i banchi, si ripartirà quasi ovunque.

I provvedimenti si succedono giorno dopo giorno: dopo il decreto con le prime misure economiche e il Dpcm varato in queste ore, è già in programma un successivo intervento, il terzo, “ancora più organico e complessivo” – spiega il premier Conte, con l’obiettivo di fornire un'”accelerazione degli investimenti”. Si tratta di misure ad hoc per arginare l”effetto virus’ ricaduto economicamente su tutto il Paese, che vede le stime del proprio pil in netta diminuzione tra -1% e -3% nel primo e secondo trimestre di quest’anno.

L’azzeramento delle zone gialle, previste in un primo momento, e al loro posto l’individuazione mirata delle città da equiparare alle tre regioni dell’emergenza, con le stesse restrizioni, sono tra i punti più importanti del nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri di cui si è discusso nella sede del Dipartimento della Protezione Civile.

Un vertice di oltre due ore presieduto dal premier Conte assieme al capo dipartimento Angelo Borrelli e ai ministri di Salute, Interno, Sport, Infrastrutture e Autonomie, in collegamento con diversi presidenti di Regione.

Nelle aree indicate, oltre allo stop delle attività scolastiche, è prevista la sospensione, fino all’8 marzo, di tutte le manifestazioni organizzate e degli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, ad esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose.

Il provvedimento prevede anche la possibilità alternativa di lavoro telematico, la sospensione delle gite con rimborso dei pacchetti viaggio e la fine (dal 15 marzo) dell’obbligo di certificato medico per la riammissione nelle scuole dopo assenze dovute a malattie infettive (misura contro cui si erano schierati i pediatri).

Da parte del governo c’è “sostanziale adesione alle nostre richieste”, ha commentato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, dopo che qualche ora prima il suo collega al Bilancio aveva tuonato: “Nel decreto non c’è nulla per i lavoratori e le aziende esterne alla zona rossa. Le misure sono insufficienti”.

La Regione sta ora interloquendo con il governo per prevedere la possibilità di assumere pensionati, sia medici che infermieri, negli ospedali più sotto pressione, come quelli di Lodi e Cremona nelle zone-focolaio. E si pensa anche all’attivazione di “ospedali dedicati”: in questa ottica martedì aprirà l’ex ospedale militare di Baggio, a Milano. Ma l’esecutivo, come detto, ha allo studio anche altri provvedimenti.

“Lavoriamo a un terzo intervento ancora più organico – ha annunciato Conte – , ancora più complessivo, siamo consapevoli che l’Italia necessita di una grande spinta economica. Vogliamo creare una forte spinta semplificatrice e una grande accelerazione degli investimenti”.

Sul tema, nei prossimi giorni il premier ha convocato le associazioni delle imprese e i sindacati per mercoledì 4 marzo a palazzo Chigi. A restare fermi, almeno per questo week end, sono anche cinque stadi della Serie A, per lo slittamento al 13 maggio – tra qualche polemica – di altrettante partite: tra queste c’è anche il match scudetto Juve-Inter.

Tra le tante preoccupazioni, c’è anche chi può finalmente sorridere. Se nel Lazio si registra il contagio della prima famiglia, ce n’è un’altra – emiliana – che ha esultato in queste ore. Niccolò, il 17enne di Grado bloccato per due volte in Cina a causa della febbre ma risultato negativo poi ai test per il Coronavirus, è stato dimesso dallo Spallanzani di Roma al termine dell’isolamento: “E’ un momento emozionante – ha detto la madre – finalmente lo riportiamo a casa”.

(Di Lorenzo Attianese e Marcello Campo/ANSA)

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