Coronavirus: rientrano altri otto connazionali da Wuhan, isolati al Celio

Connazionali rientrano da Wuhan, attesi alla Cecchignola
Connazionali rientrano da Wuhan, attesi alla Cecchignola. (ANSA)

ROMA. – La quarantena per il Coronavirus si allarga e sotto osservazione ci sono adesso anche due neonati. Gli otto italiani attesi dalla Cina sono rientrati in Italia e si trovano ora nel Policlinico militare del Celio a Roma, dove resteranno in isolamento per almeno 14 giorni.

A loro nelle prossime ore potrebbe aggiungersi anche il 17enne Niccolò che, nonostante non sia infetto, è rimasto bloccato a Wuhan a causa di una febbre.

E nella città militare della Cecchignola, dove una settimana fa erano stati rimpatriati i primi 56 italiani, gli animi non sono quelli sereni dei primi giorni. Dopo i test positivi sul giovane 29enne ricercatore emiliano, primo italiano contagiato dal virus, allo Spallanzani di Roma sono finiti anche due bambini che erano alla Cecchignola: hanno alcune linee di febbre ma per fortuna – dai primi test – sono risultati negativi al Coronavirus.

I piccoli di 4 e 8 anni, accompagnati dal padre, sono stati trasferiti nell’ospedale romano a titolo puramente precauzionale, così come alcune ore prima la donna affetta da congiuntivite. Per lei è stata scongiurata al momento qualsiasi ipotesi di contagio.

E mentre altri 12 pazienti sottoposti ai test sono in attesa di risultato, restano stabili allo Spallanzani le condizioni del 29enne ricercatore e della coppia di cinesi, gli unici tre contagiati che al momento risultano in Italia.

Il governo intanto in queste ore sarà alle prese con un tavolo interministeriale a Palazzo Chigi, convocato per contenere i danni economici che il virus potrebbe provocare nelle prossime settimane. Alla riunione, presieduta dal premier Conte, è prevista la partecipazione dei ministri della Salute, degli Esteri e dell’Economia e quella del commissario per l’emergenza Borrelli.

Salvo ripensamenti dell’ultima ora, Speranza ha già chiarito che sullo stop ai voli per e dalla Cina la linea non cambia, perché “le relazioni diplomatiche sono rilevanti e le questioni economiche fondamentali, ma il diritto alla salute è più importante ancora”.

Al di là dell’analisi sugli aspetti politico-economici legati al virus, il ministero è ora impegnato ora nella gestione medica nel nuovo importante punto di quarantena del Celio.

In un intero piano di una delle palazzine del Policlinico militare, il comando logistico dell’esercito aveva già disposto nei giorni scorsi l’allestimento di tutte le stanze per ospitare gli otto italiani, giunti dalla Gran Bretagna dopo essere partiti da Wuhan con circa 200 passeggeri europei. All’interno delle camere per l’ennesima quarantena ci sono diversi comfort, come tv e wi-fi, e la profilassi è la stessa adottata per i ‘reclusi’ della Cecchignola.

Tra gli otto italiani ci sono anche due madri con i loro neonati di pochi mesi, un bimbo e una bimba. Un nuovo ospite potrebbe aggiungersi a breve: Niccolò, lo studente 17enne di Grado bloccato a Wuahn per la febbre rilevata ai controlli medici, ora sta bene.

“Faremo di tutto per riportarlo a casa, nessuno deve rimanere indietro”, ha detto il ministro Di Maio. L’aereo militare che porterà Niccolò in Italia dovrebbe decollare nelle prossime 24 ore. Riflettori puntati anche sulla coppia di Taiwan, ripartita il 31 gennaio dall’Italia e trovata positiva al coronavirus al ritorno in patria, insieme al figlio, anche lui ricoverato a Taiwan. Il tragitto del viaggio dei due coniugi nel nostro Paese, passati per la Toscana e il Lazio, è stato tracciato per verificare i loro ‘contatti stretti e continuativi’.

“Non abbiamo casi acquisiti sul territorio nazionale. I tempi della coppia di Taiwan ci fanno ben sperare ma i controlli verranno ugualmente effettuati”, ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani, rivelando una cautela che domina sull’ottimismo.

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