Mattarella contro i pregiudizi, nella scuola dei bimbi cinesi

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della visita alla scuola "D. Manin", nel quartiere esquilino, oggi 6 febbraio 2020.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della visita alla scuola "D. Manin", nel quartiere esquilino, oggi 6 febbraio 2020. (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

ROMA. – Visita a sorpresa del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla “Di Donato”, scuola tra le più multietniche di Roma con una elevata percentuale di bambini cinesi. Il Capo dello Stato, accompagnato da sua figlia, si è intrattenuto con alunni e insegnanti alle prese con una lezione sulla pace, ha stretto le mani e fatto gli auguri agli alunni originari di diverse parti del mondo.

“Per noi è stato un grande regalo, il presidente ha voluto dare a tutti un messaggio di serenità di fronte a timori non giustificati, né giustificabili”, ha commentato a caldo la dirigente scolastica dell’istituto Manuela Manferlotti. Il chiaro riferimento della preside è alla ‘psicosi da Coronavirus’ che si sta diffondendo in Italia.

La scuola Di Donato sorge all’Esquilino, il quartiere con una grande presenza di cittadini cinesi della Capitale, ricco di attività gestite da cinesi (da negozi a ristoranti) che in questo periodo lamentano perdite sostanziose a causa delle paure striscianti che questo nuovo virus ha insinuato nella popolazione.

Considerando tutto l’istituto scolastico Manin (di cui la Di Donato fa parte), circa il 45% degli alunni non sono di nazionalità italiana: 332 di cui, però, ben 224 nati qui. I bambini cinesi sono stimati tra i 100 e i 120.

Ma questo fino ad ora sembra non aver generato alcun allarme nell’istituto, né nei genitori degli altri bambini, né negli insegnanti, anche perché – come ha più volte spiegato la dirigente scolastica – nessuno è andato o tornato dalla Cina di recente: l’ultimo “transito” registrato risale a novembre.

Mattarella ha visitato diverse classi: dell’infanzia, elementari e medie.”Amicizia e pace sono fondamentali e voi lo sapete. Auguri ragazzi”, ha detto il presidente complimentandosi più volte con gli alunni che per lui hanno intonato l’Inno di Mameli e realizzato un cartellone con su scritto “La scuola è di tutti”.

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha voluto ringraziare personalmente il Capo dello Stato per il gesto “rassicurante, un segnale chiaro contro ogni possibile pregiudizio”. Grata per la visita anche l’Ambasciata cinese.

“Un alto esempio di come i fatti contino più delle parole e il buonsenso sia da preferire alle paure”, ha detto titolare dei rapporti con il parlamento del Governo Conte Federico D’Incà. A cui ha fatto eco il collega Francesco Boaccia che ha definito “un gigante” il presidente della Repubblica.

I riconoscimenti per il valore della visita all’istituto romano sono arrivati da diversi parti politiche. Per il segretario del Pd Nicola Zingaretti è “un esempio da seguire”, secondo la sindaca Virginia Raggi “un bel gesto” che testimonia come “in questo momento non sia necessario alzare la tensione, non ci sono allarmismi da fare”.

Si tratta di “un messaggio contro la paura, di serenità e inclusione”, ha commentato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Mentre Federico Fornaro di LeU ha chiosato: un “gesto che vale più di mille parole”.

Entusiasti anche i presidi romani che per voce del presidente dell’associazione Anp, Mario Rusconi hanno definito l’iniziativa di Mattarella pregna di “un profondo significato volto a rasserenare l’intera popolazione scolastica e più in generale tutti noi italiani. La visita di oggi sarà un ricordo che rimarrà a lungo nel cuore di tutta la nostra comunità”.

(di Paola Lo Mele/ANSA)

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