La sfida di Salvini: “Sì al referendum e subito al voto”

Matteo Salvini sul palco del raduno della Lega a Pontida.
Matteo Salvini sul palco del raduno della Lega a Pontida. (ANSA)

MILANO. – Se passerà il sì al referendum sul taglio dei parlamentari – cosa per cui la Lega farà campagna – “dal giorno dopo questo Parlamento sarà ulteriormente delegittimato” e dunque “è impensabile che possa eleggere il prossimo Presidente della Repubblica”.

Fallita la ‘spallata’ al Governo a causa della sconfitta alle elezioni regionali in Emilia-Romagna, Matteo Salvini rilancia sul voto anticipato puntando sull’appuntamento referendario del 29 marzo, convinto “che quella che il Pd sta ancora festeggiando come una vittoria epocale”, ossia il risultato di Stefano Bonaccini, “si dimostrerà un ulteriore avvicinamento alle prossime elezioni”.

Una tesi su cui la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, dall’assemblea di Confagricoltura a Roma ha però voluto rilanciare: “Credo che il Parlamento sia già delegittimato. Noi porteremo avanti la nostra proposta per l’elezione diretta del Capo dello Stato”.

Smentite le “ricostruzioni giornalistiche” sui “dissidi interni” al Carroccio, in particolare con il numero due del partito Giancarlo Giorgetti, al termine del consiglio federale riunito per l’analisi del voto in Emilia-Romagna e Calabria, Salvini ha spiegato che “quello che è emerso è che dobbiamo far meglio nel dialogo con le grandi città”.

Pertanto, “il giro d’ascolto” nei capoluoghi di provincia, che partirà lunedì da Palermo, “non sarà fatto di comizi ma di momenti di incontro e confronto” ha spiegato l’ex ministro dell’Interno, che a febbraio, dal 14 al 16, sarà anche impegnato nel primo week end di tesseramento della Lega Salvini Premier.

“Ormai – ha evidenziato Salvini – siamo a quota mille sindaci e 200 amministratori regionali. Faremo battaglie comuni da Nord a Sud, saremo una squadra che lavorerà con la compattezza di un solo uomo”. Inoltre, ha aggiunto, “entro la settimana prossima completeremo la squadra dei dipartimenti”, con Giorgetti che si occuperà di esteri mentre la sconfitta ex candidata governatrice Lucia Borgonzoni di cultura.

L’obiettivo dichiarato dal segretario è completare “entro il 2020” la transizione – avviata formalmente al congresso di dicembre – dalla vecchia alla nuova Lega, passando dalla nomina dei commissari e poi dalle elezioni delle segreterie locali, provinciali e regionali.

Quanto ai nomi dei candidati governatori nelle Regioni che andranno al voto in primavera, “a breve” sarà necessario “un altro incontro come centrodestra. Cercheremo i candidati migliori con la squadra più forte” ha assicurato Salvini, mentre è già iniziato il lavoro per definire i candidati sindaci di Milano e Roma.

La Brexit? “Una grande giornata di democrazia. Nel Regno Unito il referendum e la volontà popolare vengono rispettate, in Italia – ha concluso – non sempre è accaduto e non accade adesso”.

(di Silvia Egiziano/ANSA)

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