Basilica San Marco, al via prenotazioni a pagamento

Venezia, Piazza San Marco sommersa.
Venezia, Piazza San Marco sommersa. (ANSA/AP Photo/Luca Bruno)

VENEZIA. – Prenotazioni a pagamento per evitare le code all’interno della Basilica di San Marco, a Venezia, e ingressi contingentati. La ‘rivoluzione’ telematica negli accessi ad uno dei luoghi più visitati d’Italia con 5 milioni e mezzo di ingressi l’anno – circa 15mila al giorno, secondo le stime – partirà la prossima primavera, appena sarà ultimata la ricerca del partner software a cui affidare la gestione del sistema.

La Basilica, in realtà, nei periodi di alta stagione aveva già istituto l’apertura a pagamento salta-coda. Ma sino ad oggi due turisti su tre, a conti fatti, non dovevano mettere mano al portafoglio per varcarne la soglia. Da marzo/aprile, annuncia Pierpaolo Campostrini, Procuratore di San Marco, la regola cambierà radicalmente. Il progetto prevede che la visita alla Basilica avvenga secondo due le modalità.

Si potrà prenotare a pagamento l’ingresso e scegliere online l’orario desiderato. Oppure, il giorno stesso, procurarsi un numero (fino ad esaurimento) per l’accesso dalla macchinetta che sarà posta all’esterno della Basilica. Solo nel secondo caso la visita sarà gratuita, senza possibilità peraltro di garantirsi la fascia oraria d’ingresso preferita. Con il rischio, soprattutto in alta stagione, che l’accesso possa essere negato sopra la ‘soglia’ di turisti programmata.

Campostrini sottolinea che la prenotazione a pagamento, sia per gli individuali che per i gruppi, consentirà ai visitatori di ammirare anche alcune opere d’arte del luogo sacro (come la Pala d’oro) già fruibili solo con un biglietto. “Eviteremo il passaggio di soldi all’interno della Basilica, come avviene ora – annuncia – perché tutto sarà acquistato online”.

Gli ingressi serviranno soprattutto a pagare i costosi restauri a cui la Basilica deve necessariamente essere sottoposta dopo i danni provocati dall’acqua alta di 187 centimetri del 12 novembre. La stima fatta dopo i giorni dell’alta marea eccezionale parla di 3 milioni di euro indispensabili per riparare quanto andato distrutto soprattutto nella cripta e nell’ingresso, oltre all’intera pavimentazione a mosaico e le colonne dell’edificio.

“L’ultima acqua eccezionale ci ha costretti a ragionare su una gestione programmata degli ingressi – spiega il Procuratore – da un lato per ridurre il sovraffollamento e dall’altra per garantirci dei fondi da utilizzare per il ripristino di quanto si è danneggiato. Non potevamo più aspettare, dobbiamo reagire a quanto accaduto”.

(di Rosanna Codino/ANSA)

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