ROMA. L’Australia brucia ancora, ma gli Open di tennis si terranno regolarmente. Oggi da Craig Tiley, presidente della federtennis aussie è venuto un segnale positivo sullo svolgimento del torneo di Melbourne che apre la stagione dei grandi slam.
É stata anche una risposta ai dubbi manifestati dal campione serbo Novak Dkjokovic, che nei giorni scorsi non aveva escluso l’ipotesi di un rinvio del torneo, dicendosi “preoccupato per i problemi di salute”.
Finora Melbourne non è stata toccata in maniera diretta dagli incendi che stanno funestando il sud del Paese, ma il livello di tossicità dell’aria preoccupa, così come la situazione generale dell’Australia a suscitare disagio: un elevato numero di morti, milioni di animali uccisi, flora distrutta e una situazione meteo che potrebbe aggravare la situazione dell’aria anche nelle zone lontane dagli incendi.
“D’ora in poi -ha rassicurato Tiley- controlleremo in tempo reale la situazione dell’aria, e avremo più dettagli per prendere decisioni a tutela della salute di atleti e tifosi”. I giudici potranno interrompere le partite nel caso di pericolo per la salute, cosa peraltro già avvenuta in passato a causa delle alte temperature.
Tiley inoltre, se necessario, non ha escluso la possibilità di giocare al chiuso: “abbiamo 3 stadi al coperto e 8 campi indoor” ha precisato. Il programma dunque per ora non cambia e il via del torneo resta fissato al 20 gennaio. Intanto crescono le iniziative di solidarietà verso le vittime del disastro: gli organizzatori degli Open destineranno in beneficenza i ricavi di tutti gli eventi collegati al torneo .
“Abbiamo l’atmosfera piu’ inquinata del mondo”, aveva detto in lacrime il tennista australiano Kyrgios, alcuni giorni fa, annunciando una donazione di 200 dollari per ogni suo ace. Inoltre alcuni campioni come Federer, Nadal, Serena Williams, Osaka, Wozniacki, Tsitsipas e lo stesso Kyrgios hanno annunciato la loro presenza