Istat, la spesa delle famiglie cresce più del reddito

Signore indaffarate a fare la spesa.(Panorama)

ROMA. – Il reddito delle famiglie sale ancora e la bassa inflazione dà ossigeno al potere d’acquisto. Ma i margini di crescita sono limitati, non si va oltre lo 0,3%, e in frenata rispetto all’inizio dell’anno. Così la spesa, che si alza dello 0,4%, finisce per assorbire tutti i guadagni, intaccando perfino un po’ i risparmi.

É questo il bilancio delle economie domestiche secondo i conti dell’Istat sul trimestre estivo, che traccia la linea dei mesi che vanno da luglio a settembre.

Quanto allo Stato, buone notizie per il deficit: stabile rispetto allo stesso periodo del 2018 (1,8%) ma in calo, ai minimi dal 2007, se si guarda al dato complessivo sui nove mesi (3,2%). Di certo aiutano i risparmi totalizzati nei tre mesi sugli interessi pagati per il debito, quasi 900 milioni. E ciò nonostante l’impennata registrata dallo spread ad agosto, in concomitanza con la crisi del governo giallo-verde.

La pressione fiscale, invece, pur scendendo di un decimo di punto nel trimestre risulta ai massimi dal 2015 cumulando i valori fin qui a disposizione per il 2019 (39,2%).

Tendenza e congiuntura non coincidono neppure passando ai prezzi: a dicembre il tasso risale allo 0,5% mentre la media annua dimezza il valore registrato nel 2018 (allo 0,6% dall’1,2%). Comunque sempre di zero virgola si tratta, con l’Istituto di statistica che conferma la “debolezza” dell’inflazione.

Debolezza più accentuata rispetto a quanto avviene nell’eurozona, dove lo scorso mese l’indice è salitoall’1,3%. Ma qualcosa potrebbe cambiare nei prossimi mesi, con il riflettersi delle tensioni in Medio Oriente sulle quotazioni del greggio.

I consumatori temono che le fiammate del petrolio possano generare rialzi sulla benzina. “Il rischio concreto ora è quello di un’ondata di rincari per prezzi e tariffe in tutti i settori, determinata sia dal caro-carburanti, sia dalle speculazioni che saranno messe in atto: costerà di più non solo fare il pieno alla propria automobile, ma anche fare la spesa e acquistare frutta, verdura e generi alimentari, considerato in Italia l’86,5% dei prodotti viaggia su gomma.

Sarà più caro viaggiare e spostarsi e anche le bollette energetiche potrebbero subire a breve una stangata”, è lo scenario fosco delineato dal Condacons. Per l’associazione a tutela del consumatore il rialzo di reddito e potere d’acquisto è quindi solo un “effetto ottico” dovuto a quella che Confesercenti ha ribattezzato la “calma piatta dei prezzi”.

In effetti lo stesso Istat chiarisce come quando a movimentare il tasso è la benzina occorre cautela. Si tratta, spiega, di “una componente volatile”. E  Confcommercio, commentando i dati, insiste sulle “dinamiche molto contenute dei prezzi”. Anche il carrello della spesa a dicembre, pur salendo, si mantiene sotto la soglia dell’1%, attestandosi allo 0,8%.

Addirittura lo scorso anno lascia un’eredita negativa al 2020: nell’ipotesi di prezzi invariati per tutti i dodici mesi l’Italia ricadrebbe in deflazione.

(di Marianna Berti/ANSA)

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