Liverpool-Flamengo, Mondiale club è sfida vera

I giocatori "cariocas" del Flamengo festeggiano ballando la qualificazione alla finale a Qatar. (La Opinión)

ROMA.  – É l’ultima volta del Mondiale per club con l’attuale formato, dal 2021 si giocherà a giugno, vi parteciperanno 24 squadre e la prima edizione “allargata” sarà ospitata dalla Cina. In attesa che la Fifa definisca i criteri di partecipazione, per concludere il torneo com’è stato finora non avrebbe potuto esserci finale migliore.

Si affronteranno Liverpool e Flamengo, due club che stanno rivivendo i fasti del passato che daranno vita alla riedizione della sfida di Tokyo del 1981, quando Zico, Leandro, Junior e soci batterono i Reds per 3-1 prendendosi gioco di quel Grobbelaar che tentava di confonderli con le sue smorfie e prendendo a pallate il team di Bob Paisley, il tecnico secondo cui quel  match era “per la Coppa Mickey Mouse”.

Non la pensa così l’allenatore del Liverpool di oggi, quello Jurgen Klopp che dopo aver vinto la Champions, ora punta conquistare la Premier League e, nel frattempo, vorrebbe chiudere il 2019 in bellezza cucendo sulle maglie dei suoi lo scudo dorato di campioni del mondo. Quindi non è il caso di snobbare questa partita, che sarà arbitrata dal qatarino Al Jassim, per la quale ha recuperato Van Dijk ma non, almeno così sembra,  l’altro olandese Wijnaldum.

Comunque Klopp, a differenza di quanto ha fatto per la semifinale, è intenzionato a mandare in campo il Liverpool migliore. “Perchè – spiega – certamente vogliamo vincere anche se non siamo venuti qui a darci arie di superiorità da campioni d’Europa. Con il Flamengo, che ha grandi giocatori come Gabigol e Bruno Henrique, partiamo alla pari, e vedremo cosa dirà il campo”.

Che sia una finale importante lo sottolinea anche l’altro tecnico, quello Jorge Jesùs che è il nuovo idolo della torcida più numerosa del Brasile e che in questi giorni ha “invaso” la capitale del Qatar, ribattezzata per l’occasione “Doha de Janeiro”. “La mia priorità è pensare che se il Flamengo vincerà anche io sarò campione del mondo – dice Jesùs -. Io e tutta la grande nazione rossonera. E poi penso anche al mio Portogallo, e a quanta gente nella mia terra segue con passione il Flamengo anche un po’ per merito mio: sono orgoglioso di questo”.

A favore del “Fla”, secondo l’allenatore che sui social ha postato una sua foto in compagnia di Zico con il commento “nel dicembre del 1981…”, potrebbe giocare un fattore: “premesso che in una finale può succedere di tutto – dice – perchè si affrontano due squadre di livello superiore, sono sicuro che fra l’essere campione d’Inghilterra dopo 30 anni e il titolo mondiale tutti i tifosi del Liverpool sceglierebbero la Premier.  Ci pensano da tanto, anche per via di certe rivalità che hanno, tipo quella con il Manchester United”.

Insomma il pensiero del campionato, dove peraltro ha un largo margine di vantaggio sugli inseguitori, potrebbe condizionare i Reds. Ma Alisson avvisa: “non saremo quelli che avete visto contro il Monterrey – dice il portiere ex Roma -. Per battere il Flamengo, cosa a cui teniamo, dovremo giocare molto meglio, ma è nelle nostre possibilità”. Insomma, lo spettacolo è assicurato.

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