Bolivia: Procura ordina l’arresto di Morales per terrorismo

"Cocaleros" di Evo Morales bloccano una strada a Cochabamba. (Panorama)

LA PAZ. La Bolivia vuole processare Evo Morales. Con una mossa ampiamente anticipata nei giorni scorsi a La Paz dal governo di transizione della presidente Jeanine Anez, la procura boliviana ha spiccato l’ordine di cattura nei confronti dell’ex presidente, attualmente rifugiato in Argentina.

L’accusa, firmata dai pm Jhimmy Almanza e Richard Villaca, è di “sedizione, terrorismo e finanziamento del terrorismo” e si basa su un’intercettazione telefonica in cui Morales incoraggia i suoi sostenitori a bloccare le città per impedire l’arrivo di carburante e generi alimentari, come forma di resistenza alle forze insediatesi al potere dopo le sue dimissioni forzate.

L’ex capo dello Stato ha negato che fosse sua la voce che si sente nell’intercettazione, ma il ministero dell’Interno ha trasferito questa, ed altre prove raccolte, alla Procura chiedendo l’apertura di un’inchiesta e l’emissione dell’ordine di cattura.

Ed è stato proprio il ministro dell’Interno Arturo Murillo a dare via Twitter la notizia del mandato d’arresto con un messaggio diretto ironicamente anche allo stesso Morales, “per sua conoscenza”.

L’ex presidente, nominato dal suo partito, il Movimento al socialismo (Mas), capo della campagna elettorale per le prossime elezioni presidenziali e legislative, aveva dichiarato in questi ultimi giorni di voler rientrare in Bolivia, e di non poter essere sottoposto, in qualità di ex capo dello Stato, alla giustizia ordinaria.

Ma la Procura non è stata di questo parere, istruendo il processo nei confronti suoi, di Faustino Yucra Yarwi, e di altri nell’ambito del diritto penale ordinario boliviano.

Dopo aver trascorso un mese in Messico, Morales ha scelto giorni fa di trasferirsi in Argentina, via Cuba, per essere più vicino alla Bolivia per il periodo che porterà alle elezioni che dovrebbero svolgersi presumibilmente nel marzo 2020.

Da Buenos Aires, dove si trova ora, il leader “cocalero” sta fra l’altro organizzando il suo trasferimento a Oran, nella provincia settentrionale di Jujuy, quasi alla frontera boliviana.

Tre giorni fa, quando circolavano le dichiarazioni sull’imminente ordine di cattura nei suoi confronti, Morales aveva sottolineato su Twitter che “la golpista Añez, come avviene nelle dittature, ordina e annuncia un mandato di cattura contro la mia persona, per terrorismo e sedizione”.

Questo “quando quelli che si sono macchiati di sedizione, terrorismo e genocidio sono lei, (Pier Fernando) Camacho e (Carlos) Mesa, massacrando, assassinando e sequestrando i miei fratelli e sorelle”.

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