Conte: “Sistema Paese prenda esempio dallo sport”

Il premier Giuseppe Conte alla premiazione dei "Collari d'Oro". (Ferdinando Mezzelani/GMT)

ROMA. – Non ha vinto solo in in pista o in piscina: stavolta lo sport italiano si è mostrato vincente anche fuori dal campo di gara, nei palazzi della politica, all’interno del sistema olimpico e internazionale che ha gratificato l’Italia assegnandole i Giochi invernali 2026, le Atp Finals, i Giochi del Mediterraneo, gli Europei di nuoto 2022.

Successi che hanno emozionato anche il premier Giuseppe Conte che non ha voluto mancare alla cerimonia di consegna dei “Collari d’Oro”, la massima onorificenza sportiva, proprio per sottolineare il merito, il talento, la competenza e la preparazione dello sport italiano, in tutte le sue forme.

“L’assegnazione dei Giochi del 2026 a Milano-Cortina “è stata una delle pagine più belle scritte dal sistema Paese e uno dei momenti più intensi che ho vissuto da presidente del Consiglio”, le parole convinte del premier intervenuto nella Palestra monumentale di Palazzo H del Coni per insignire i campioni del Mondo 2019 ed ex iridati pre-1995 che non avevano ricevuto il riconoscimento a suo tempo (all’epoca non previsto).

Tra gli altri, il Settebello, Dominik Paris, Federica Pellegrini, Simona Quadarella, Gregorio Paltrinieri, Dorothea Wierer, Dominik Windisch, Lorenzo Dalla Porta, Diana Bacosi, Bebe Vio, Assunta Legnante, Francesco Panetta, Oreste Perri, Carlo Ubbiali, Marco Lucchinelli, Franco Uncini, Novella Calligaris e i tanti iridati del pugilato.

“L’Italia – ha proseguito Giuseppe Conte, accompagnato sul palco dal ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, dal n.1 del Coni Giovanni Malagò, e del Cip, Luca Pancalli – sta diventando il centro del panorama sportivo mondiale, un giusto riconoscimento per il nostro Paese che vanta una capacità organizzativa di altissimo livello”.

“É giorno di festa dello sport italiano e vogliamo anche celebrare l’assegnazione dei Giochi invernali 2026 all’Italia, un capolavoro nella storia dello sport italiano”, lo ha salutato Malagò che ha reso merito al capo del governo “per la sua indimenticata fiducia accordata al Coni in quei giorni, un passaggio decisivo nella vittoria italiana”, e ai presidenti  di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, insigniti anch’essi oggi del collare d’oro.

E con l’occasione il ministro dello Sport Spadafora ha fatto sapere di “aver inviato pochi giorni ai comuni e alle Regioni coinvolte una ipotesi di Legge olimpica: se riceverò le loro osservazioni in tempo utile, conto di mantenere gli impegni presi e portare la proposta di legge nell’ultimo Consiglio dei ministri di quest’anno o al massimo slitteremo al primo cdm di gennaio”.

Sui fondi, ha aggiunto “il tema del quanto è relativo: bisogna capire per fare cosa e come. Se, come sembra – ha specificato – sono opere che servono molto alle comunità locali, a creare infrastrutture che prima non c’erano, a collegare città, penso questo diventi un investimento per i territori, al di là delle Olimpiadi”.

“È fondamentale che il governo ci dia una legge che ci permetta di lavorare bene”, ha aggiunto Zaia premiato insieme al collega lombardo e dei sindaci di Milano, Giuseppe Sala, e di Cortina Giampietro Ghedina.

“Questo premio è un riconoscimento al lavoro che abbiamo fatto, sembrava impossibile, invece lo abbiamo fatto”.

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