A Palazzo Chigi ‘Comitatone’ per Venezia, Mose avanti

Le dighe mobili alla bocca di porto del Lido.
Venezia: Mose, le dighe mobili alla bocca di porto del Lido. (foto archivio) ANSA/ MEROLA

VENEZIA. – Dopo due anni, il Comitatone per Venezia torna a riunirsi, con l’impegno da parte del Governo a far ripartire i finanziamenti per il completamento del Mose, per i lavori in città e in laguna, e soprattutto l’impegno a coinvolgere gli enti locali nel controllo sullo stato del loro avanzamento. Con un tavolo di confronto anche sulle modalità della futura governance del sistema di dighe mobili.

Escono soddisfatti così da palazzo Chigi i partecipanti alla riunione dell’organismo, previsto dalla Legge speciale, tornato a formarsi anche sull’onda dell’emozione per la grande acqua alta del 12 novembre scorso. Un comitato che tornerà a riunirsi a breve, prima di Natale, con all’ordine del giorno l’altro tema scottante per Venezia, quello dell’allontanamento delle Grandi Navi dal Bacino di San Marco.

Sul fronte Mose, intanto, il premier Giuseppe Conte e i ministri Paola De Micheli e Dario Franceschini hanno messo un punto fondamentale, ossia la certezza dell’ultima tranche di finanziamenti che accompagnino il completamento del sistema, confermato al 31 dicembre 2021. Si tratta di 320 milioni che andranno a completare la spesa finale di 5 miliardi e mezzo, così come risultava dall’ultimo bilancio del Consorzio Venezia Nuova.

A questo si accompagna la richiesta di un coordinamento, da convocare in Prefettura su richiesta del sindaco, soprattutto per avere informazioni sugli avanzamenti dei lavori. Regione Veneto e Comune di Venezia hanno poi chiesto di riformare la Legge speciale, con la certezza delle risorse economiche necessarie per i lavori in laguna, quantificate in 150 milioni di euro all’anno per 10 anni, ovvero 1,5 miliardi.

Fondi che vanno sia al capoluogo che ai Comuni del sistema di gronda lagunare. Soddisfatto il sindaco Luigi Brugnaro, secondo cui “per la prima volta dopo decenni abbiamo visto il premier, il governo e la Regione al tavolo per prendere decisioni molto importanti”. Sulla stessa linea il presidente veneto Luca Zaia, per il quale “la fase della gestione del Mose deve coinvolgere tutti, si andrà in questa direzione”.

Per Conte, con la riunione di oggi “iniziamo ad avere una dirittura finale per problemi che si trascinano da tempo. Noi ci assumiamo le responsabilità – ha ribadito – ma è chiaro che si tratta di criticità che si protraggono da anni”. E mentre fuori da Montecitorio i No Mose-No Grandi Navi protestavano affermando che “il Mose non funzionerà mai”, e chiedendo di non attuare l’opera, anche a Strasburgo la Commissione Ue si è detta pronta a sostenere l’Italia tramite il meccanismo europeo di protezione civile “se necessario”, anche se “per ora non abbiamo ricevuto nessuna richiesta”, ha detto il commissario Christos Stylianides.

(di Andrea Buoso/ANSA)

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