Razzi, raid e morti. S’infiamma lo scontro Israele-Gaza

Razzi lanciati da Gaza. (ansa)

TEL AVIV.  – Nessuna tregua. Lo scontro tra Israele e la Jihad a Gaza si aggrava sempre di più con conseguenze imprevedibili se Hamas dovesse alla fine decidere di affiancare apertamente sul campo la fazione islámica palestinese.

Dopo una notte relativamente tranquilla, razzi e raid si sono susseguiti per tutta la giornata. Gli attacchi israeliani sulla Striscia, in risposta ai razzi lanciati dopo l’uccisione del comandante militare Baha Abu al-Ata, sono stati decine e decine con un bilancio, secondo il ministero della Sanità locale, di 24 morti, in gran parte miliziani della Jihad.

Ma tra le vittime si contano anche un bambino di 7 anni e due minori di 16 e 17 anni. I feriti sono invece 73, con la popolazione spesso senza elettricità e i negozi e le scuole in gran parte chiusi. Colpiti tunnel sotterranei, postazioni, depositi di armi della Jihad e rampe di lancio.

In Israele si è abbattuta una fitta pioggia di razzi e colpi di mortaio, diretti verso i centri abitati, per un totale, da ieri, di circa 360. Gran parte è stata intercettata dal sistema di difesa antimissili Iron Dome, ma alcuni hanno centrato edifici. Uno in particolare ad Ashkelon, senza tuttavia fare vittime.

La popolazione del sud di Israele, dove molte scuole sono chiuse, è praticamente sempre ad un passo dai rifugi. I feriti, secondo il pronto soccorso israeliano, sono più di 60.

Ed in serata l’esercito ha messo in allarme i kibbutz a ridosso della Striscia per il timore di infiltrazioni da parte dei miliziani della Jihad.

Per il momento non si parla di alcuna tregua: anzi un portavoce della fazione islamica ha definito “inappropriato” discutere di mediazione nonostante in Egitto – da sempre mediatore tra le parti insieme all’Onu – da stasera si dovrebbe cominciare a tessere la trama per una possibile tregua, anche se, secondo alcuni fonti egiziane citate da Haaretz, ci vorrà ancora tempo.

L’inviato delle Nazioni Unite Nickolay Mladenov – che è già al Cairo, dove dovrebbe incontrare il presidente Abdel Fattah al Sissi – ha chiesto alle parti di “circoscrivere le azioni” ed ha definito “assolutamente inaccettabile il lancio indiscriminato di razzi e mortai contro i centri abitati”.

“Debe cessare immediatamente”, ha aggiunto, sottolineando che “non c’è giustificazione per qualsiasi attacco contro civili”.

Benyamin Netanyahu, insieme al neo ministro della Difesa Naftali Bennett – e con l’appoggio del premier incaricato Benny Gantz -, ha ammonito la Jihad a non proseguire gli attacchi.

“Sarebbe meglio per loro capire ora. Credo che il messaggio stia cominciando a passare. Devono comprendere che noi continueremo a colpire senza pietà. Siamo determinati a combattere e a proteggere noi stessi”.

Mentre le fazioni armate palestinesi da Gaza hanno annunciato che continueranno a “rispondere alle aggressioni del nemico e a vendicare la morte dei nostri martiri. Impartiremo al nemico una lezione che non dimenticherà”.

Sul terreno, per la prima volta, la Jihad – secondo Israele – ha deciso di ricorrere anche a razzi anticarro, un’arma molto insidiosa per chi si trovi a ridosso della striscia di Gaza. In Medio Oriente, cala un’altra notte di guerra.

(di Massimo Lomonaco/ANSAmed)

Lascia un commento