Regionali: in Emilia-Romagna partita aperta, i big si preparano

Il segretrio della Lega Nord Matteo Salvini assieme alla candidata Lucia Borgonzoni.
Il segretrio della Lega Nord Matteo Salvini assieme alla candidata Lucia Borgonzoni. ANSA / GIORGIO BENVENUTI

BOLOGNA. – La partita è aperta, anzi, apertissima. I dati dei sondaggi che circolano fra le forze politiche in Emilia-Romagna non danno certezze a nessuno. Da qui al 26 gennaio ogni mossa di campagna elettorale conterà, per guadagnare ogni voto.

Lo sa bene Matteo Salvini: l’impresa di strappare al centrosinistra la sua regione simbolo avrebbe una valenza storica e non potrebbe non avere effetti sugli equilibri della politica nazionale. Per questo il leader della Lega non si risparmierà, al fianco della candidata Lucia Borgonzoni.

Salvini sarà a Bologna per presentare la convention del PalaDozza di Bologna del 14 novembre, poi sabato e domenica, nonostante manchino più di due mesi al voto, sarà in regione per un tour da piena campagna elettorale: da Carpi a Ferrara, da Reggio Emilia alla Romagna. Il centrosinistra prepara le contromosse.

Il Pd sarà a Bologna con tutto lo stato maggiore, dal 15 al 17 novembre con una tre giorni che prevede anche l’assemblea nazionale. Ci sarà tutto lo stato maggiore del partito. Il confronto, intanto, si è animato sul tema sanità, sempre rivendicato da Bonaccini come un fiore all’occhiello della propria amministrazione.

“Finché ci siamo noi, il modello lombardo no – ha detto Bonaccini parlando a una platea di sindacalisti – la centralità della sanità sarà pubblica, perché uno povero deve essere curato allo stesso modo di un ricco”. Parole che hanno fatto arrabbiare il collega lombardo Attilio Fontana.

“Comprendo la dialettica elettorale – ha detto – ma far intendere che nella nostra regione un povero non sia curato come un ricco è un’affermazione inaccettabile”. Ma che hanno provocato la reazione anche di Alan Fabbri, sindaco di Ferrara e uno dei colonnelli emiliani della Lega.

“Ricordo a Bonaccini – ha detto – che dai nostri territori tanti pazienti scelgono di curarsi nella migliore sanità veneta, e questo genera, nella nostra provincia, indici di mobilità passiva elevati”. Sullo sfondo restano le questioni relative alle coalizioni.

Sabato a Bologna ci sarà un’assemblea per organizzare la forza a sinistra del Pd, che sosterrà Bonaccini: ci saranno, fra gli altri, l’ex europarlamentare Elly Schlein e l’ex presidente della Regione Vasco Errani. Ma vanno avanti anche le trattative con il M5s.

Se a livello centrale il no di Di Maio pare irremovibile, in consiglio regionale la possibile alleanza ha terreno fertile: Pd e cinque stelle si lanciano continui segnali, come la firma, dei consiglieri dem, alla risoluzione pentastellata per sostenere la commissione Segre e gli inviti a un lavoro comune sul tema della regione plastic-free.

Le acque, però, non sono calme nemmeno nel centrodestra: Fratelli d’Italia non mette in discussione l’alleanza, ma ancora non ha detto esplicitamente che sosterrà Lucia Borgonzoni. Guidato dal deputato ex Forza Italia Galeazzo Bignami, il partito di Giorgia Meloni annuncia nuovi ingressi di attivisti locali per rafforzarsi nei confronti degli altri partiti alleati.

(Di Leonardo Nesti/ANSA)

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