L’Italia risponde a Trump: “Il nostro posto è nella Ue”

La sede dell'Unione europea e le bandiere delle nazioni al vento. Ue
La sede dell'Unione europea e le bandiere delle nazioni al vento.

ROMA. – Giù le mani dall’Italia. E dall’Europa. La politica italiana, per lo meno quella al governo, non ha gradito il “suggerimento” di Donald Trump che, in un’intervista sulla Brexit a uno dei suoi più accaniti promotori Nigel Farage, aveva sostenuto che anche l’Italia starebbe meglio fuori dall’Unione europea.

La risposta più diplomatica è stata quella del ministro degli Esteri e capo politico del M5s, Luigi Di Maio, che da Rabat ha replicato con poche parole: “L’Italia è alleata degli Stati Uniti, ma lavora per rafforzare l’Europa”. Mentre il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha preferito usare l’ironia: “Un eccesso di amore per l’Italia, ma noi ci amiamo già tanto”.

L’esponente Pd, in visita proprio a Washington, non ha però risparmiato qualche stoccata al presidente americano: “Non possiamo permetterci di prestarci a giochi diplomatici per indebolire l’Europa”, ha detto Boccia mettendo in guardia dal fatto che eventuali grandi accordi bilaterali tra singoli Stati europei e la superpotenza americana, ventilati da Trump in caso di altre ‘exit’ oltre a quella britannica, “potrebbero essere uno specchietto per le allodole”.

Non ci sarebbe partita, in sostanza “vincerebbe sempre il più forte e l’Italia non vincerebbe mai”. Ed è proprio per evitare questo squilibrio sfavorevole, ha spiegato il ministro, che abbiamo bisogno di “un’Europa unita e forte”.

Tra i primi a replicare è stato Matteo Renzi su Twitter, corredando il suo post con una foto di se stesso mentre depone fiori sulla tomba di Altiero Spinelli: “Sono orgoglioso della mia identità italiana, del mio cuore fiorentino, delle mie radici. Ma sono altrettanto fiero di essere un cittadino europeo. Chi vuole l’Italia fuori dall’Europa non vuole il bene del nostro Paese”, ha scritto il leader di Italia Viva, replicando lo stesso tweet in altre tre lingue (inglese, francese e tedesco) per essere sicuro che il messaggio arrivasse oltreconfine e oltreoceano.

Dall’opposizione il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova, ha invece chiamato in causa il premier italiano: “Mi aspetto che oggi stesso Conte prenda le distanze in modo chiaro e netto dal presidente Usa respingendo al mittente come lesivo della dignità politica del nostro Paese l’invito di Trump all’Italia”. “A maggior ragione dopo quel Giuseppi – ha incalzato – lo faccia subito e senza reticenza”.

Sembra più destinato a dinamiche interne di coalizione invece il commento del forzista Osvaldo Napoli, secondo cui le parole di Trump dimostrano che “la scelta europeista non è più una semplice opzione, ma deve diventare il vero e primo discrimine in base al quale Forza Italia deve decidere le alleanze politiche”.

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