ROMA, 31 OTT – Arriva la mini rivalutazione per i redditi da pensione tra i 1.522 e i 2.029 euro lordi al mese (tra le tre e le quattro volte il trattamento minimo) ma i sindacati attaccano dicendo che per i pensionati è solo “un’elemosina” e che ci sarebbe bisogno di molto altro.
Nella manovra di bilancio che sta per approdare in Parlamento si prevede il recupero dell’inflazione piena per i trattamenti tra le tre e le quattro volte il trattamento minimo che quest’anno percepivano il 97% dell’inflazione.
L’anno prossimo quindi si recupererà il 100% dell’aumento dei prezzi a fronte del 97% ma questo passaggio equivale ad appena tre euro l’anno in più (circa 25 centesimi al mese) per circa 2,8 milioni di pensionati mentre nulla cambia per coloro che hanno assegni pensionistici superiori a 2.029 euro lordi al mese.
I sindacati confermano la manifestazione a Roma della categoria prevista per sabato 16 novembre e ribadiscono le richieste sulla rivalutazione piena per una fascia più ampia dei pensionati oltre all’estensione della quattordicesima anche alle persone che hanno redditi pensionistici tra i 1.000 e i 1.500 euro al mese.
Intanto appare confermato l’incontro tra la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo e i leader dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil previsto per lunedi 4 novembre.
“Negli ultimi sette anni di blocco della perequazione – dice il leader dei pensionati Cgil, Ivan Pedretti – i pensionati – hanno lasciato allo Stato 44 miliardi. Il passaggio dal 97% al 100% della rivalutazione solo per le pensioni tra i 1.522 e i 2.029 euro lordi è’ un’elemosina.
Confermiamo la manifestazione del 16 novembre”. In pratica a fronte di un’inflazione allo 0,3% invece che 76 euro circa in un anno di recupero dell’aumento dei prezzi se ne percepirebbero 79.
“E’ una rivalutazione imbarazzante – sottolinea il segretario confederale della Uil Domenico Proietti – si tratta di pochissimi euro l’anno. Abbiamo chiesto di tornare alla rivalutazione pre Monti-Fornero e l’estensione della quattordicesima. Ci batteremo per questo durante l’iter parlamentare”.
“Noi chiediamo – dice la segretaria nazionale Fnp-Cisl Patrizia Volponi – che il Governo garantisca il potere d’acquisto a tutte le pensioni anche se in materia decrescente in base all’importo della pensione (ma comunque minimo al 75%). Quello che c’è in manovra è un’elemosina. Chiediamo che il Governo ci ripensi e abbia attenzione anche alla dignità dei pensionati e a quello che rappresentano per il Paese. Meritiamo rispetto. Confermiamo la manifestazione del 16. Vogliamo essere ascoltati”.