Bolivia: Osa annuncia avvio auditing processo elettorale

Oppositori e sostenitori di Evo Morales separati da un cordone della polizia. (Panorama)

LA PAZ. – L’Organizzazione degli Stati americani (Osa) ha annunciato oggi che è cominciata oggi l’analisi di integrità elettorale e auditing del computo ufficiale del voto presidenziale avvenuto il 20 ottobre.

In un comunicato pubblicato nel portale dell’organismo si precisa che la verifica sarà realizzata da “circa 30 specialisti e certificatori internazionali, fra cui avvocati elettorali, esperti in statistica, periti informatici, specialisti in documenti e calligrafia, nelle catene di sicurezza e nell’organizzazione elettorale” .

Una volta che tutti gli specialisti siano al lavoro, si dice poi, si rivolgerà un appello a partiti politici, accademici e membri della società civile affinché consegnino informazioni e denunce che considerano debbano essere esaminate dagli addetti all’auditing”.

Inizialmente, indica infine il comunicato, “si stima che l’analisi dell’integrità elettorale e l’auditing del computo ufficiale potranno essere completati in 12 giorni”.

Da parte sua il ministro degli Esteri boliviano Diego Pary, presentando a La Paz il capo dell’equipe dell’Osa. Arturo Espinosa, ha rivolto in una conferenza stampa “un appello alla responsabilità dei leader politici” perché “non possiamo continuare con gli scontri fra boliviani”.

Mentre, il ministro della Presidenza boliviano, Juan Ramón Quintana ha dichiarato che in Bolivia “siamo in un momento in cui non si vuole soltanto screditare la vittoria elettorale del presidente Evo Morales, ma si è passati ad una fase golpista”, e “non vi è il minimo dubbio che si tratta di un golpe finanziato dagli Stati Uniti”.

In una intervista al portale di notizie russo in spagnolo Sputnik, Quintana ha quindi aggiunto: “A differenza di altri governi, quello boliviano è sostenuto da cospicue forze sociali, e questo obbliga la strategia statunitense ad attualizzare i suoi metodi di destabilizzazione”.

Evocando uno “scenario complesso” per i giorni a venire, il ministro ha sottolineato che “la Bolivia si convertirà in un grande campo di battaglia, un Vietnam moderno, perché qui le organizzazioni sociali hanno trovato un orizzonte per riaffermare la loro autonomia, sovranità e identità”.

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