Bilancio piange ma Milan assicura, non si cedono i big

Il nuovo allenatore del Milan Stefano Pioli scherza con Giacomo Bonvantura durante il primo allenamento del "mister".(Milan Live)

MILANO.  La strada verso il quarto posto non è meno complessa di quella che il Milan deve affrontare sul fronte finanziario, dopo aver chiuso l’ennesimo bilancio con un passivo monstre. Ma a chi, dopo la pubblicazione dei conti in rosso per 146 milioni di euro, si è spinto a prevedere cessioni eccellenti a gennaio per fare cassa, la società ha replicato chiarendo che non sono in programma operazioni simili.

Secondo la dirigenza, è il senso del messaggio filtrato da Casa Milan, vendere i giocatori più rappresentativi, come Gianluigi Donnarumma o Jesus Suso, sarebbe poco coerente con l’impegno che il fondo Elliott, azionista di maggioranza, sta mettendo nel percorso di crescita e stabilità del club.

C’è una svolta positiva sul fronte del patrimonio netto, aumentato di 119 milioni di euro, da -36 a +83, che evidenzia la salute finanziaria, ma il calo dei ricavi e l’aumento dei costi per il personale indicano la fatica di rilanciare i conti a fronte di risultati sportivi negativi e di acquisti poco azzeccati.

Dopo la nuova falsa partenza, la speranza della società è che il cambio in panchina dia la scossa. L’ad Ivan Gazidis presentando Stefano Pioli ha chiarito che l’obiettivo resta il quarto posto.

Qualificandosi in Champions o in Europa League nelle prossime stagioni, c’è comunque il rischio di nuove “sanzioni di tipo sportivo e/o economico-finanziario” da parte della Uefa, come si legge nel bilancio, in cui il club ha quindi confermato un fondo rischi.  Fra gli scenari possibili, anche quello di un tentativo di arrivare a un Settlement Agreement.

Intanto, nei suoi primi giorni alla guida del Milan, Pioli ha cercato innanzitutto di trasmettere tranquillità a un grupo frastornato dall’inizio di stagione turbolento. Il nuovo allenatore ci è riuscito, secondo i racconti che filtrano da Milanello, è stato più coinvolgente rispetto al suo predecessore, più empatico con i giocatori.

Ed è lunga la lista dei rossoneri che Pioli deve sbloccare per ottenere risultati migliori di quelli di Marco Giampaolo. A partire da Krzysztof Piatek. Sin dal suo debutto, domenica será a San Siro contro il Lecce, l’allenatore emiliano avrà bisogno del polacco per rivitalizzare uno degli attacchi meno prolifici del campionato (solo 6 reti segnate contro le 9 subite).

Per questo è intenzionato a lanciarlo titolare al centro del tridente, anche se è reduce dal doppio impegno con la sua nazionale, in cui comunque ha giocato complessivamente mezz’ora. Se Piatek dovesse ancora faticare a sbloccarsi, è pronto Rafael Leao, il ventenne portoghese provato sia come esterno sinistro sia come centravanti in mattinata, nel primo allenamento di Pioli con tutto il gruppo al completo.

L’alternativa a sinistra è Ante Rebic, mentre al momento l’unico inamovibile nel tridente è, a destra, Jesus Suso, considerato dal nuovo allenatore un giocatore chiave per il destino rossonero.

Lascia un commento