Industria: Produzione agosto sale ma anno resta negativo

Un operaio al lavoro con la smerigliatrice elettrica in una fabbrica metallurgica. (123RF)

ROMA. – Lieve ripresa per la produzione industriale ad agosto rispetto a luglio ma l’andamento tendenziale resta negativo: nel mese – secondo l’Istat – la produzione aumenta dello 0,3% rispetto a luglio ma registra una flessione dell’1,8% rispetto allo stesso mese del 2018.

Tra i settori in maggiore difficoltà ci sono la metallurgia che da sola rappresenta il 13,7% della produzione industriale totale, i mezzi di trasporto (il 6,6% della produzione) e il tessile (8,26% della produzione), mentre resiste l’industria alimentare.

La metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo segna ad agosto un calo del 3% su luglio e un calo dell’8,8% su agosto 2018 mentre l’industria tessile e dell’abbigliamento, uno dei simboli del made in Italy avanza dell’1% su luglio ma segna un crollo dell’11,3% rispetto ad agosto 2018.

Fa un passo indietro anche la fabbricazione dei mezzi di trasporto con un -0,6% su luglio e un -6,9% su agosto 2018 mentre la produzione dell’industria alimentare pur perdendo uno 0,4% su luglio registra un +3,1% su agosto 2019.

Mantiene un dato tendenziale positivo la fabbricazione di prodotti farmaceutici con un +6,6% tendenziali nonostante la caduta congiunturale nel mese (-2,6%).

L’andamento della produzione industriale risulta negativo anche se si guardano i primi otto mesi dell’anno: nella media del periodo per la produzione si registra un calo dello 0,9% rispetto ai primi otto mesi del 2018. In questo periodo il calo è trainato dai beni strumentali (-2,2%) e dai beni strumentali (-1,5%).

A agosto 2019 i giorni lavorativi sono stati 21 a fronte dei 22 di agosto 2018 (il calo della produzione nei dati grezzi è stato pari al 4,8%). Su base tendenziale il calo dell’1,8% della produzione è trainato dal calo dei beni strumentali (-4,9%) e di quelli intermedi (-3,1%) mentre i beni di consumo segnano un +0,9% (con i durevoli a +5,9%) e l’energia un +1,8%.

Su base congiunturale l’avanzamento dello 0,3% è trainato dai beni di consumo durevoli (+1%) mentre la produzione di beni intermedi (-0,5%) e energia (-0,9%) arranca. Riparte la produzione dei beni strumentali con un +0,4%.

“La stagnazione – spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor –  potrebbe essere alle spalle e potrebbero esserci le condizioni per l’avvio di una nuova fase di ripresa. Il condizionale è però d’obbligo e comunque per lasciarsi definitivamente alle spalle la bassa crescita e la stagnazione occorre che il Governo sappia sfruttare gli spazi che a livello di Unione Europea si stanno creando per politiche economiche espansive”.

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