Alitalia, Patuanelli esclude prestito: “15 sia rispettato”

Un aereo 330 Alitalia. (Panorama)

ROMA. – Alitalia non ha bisogno di nuova liquidità. Ad escluderlo ufficialmente è il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, che torna a richiamare il consorzio acquirente sulla necessità di rispettare la scadenza del 15 ottobre per la presentazione dell’offerta vincolante e del piano industriale.

Il quadro tuttavia, quando mancano meno di 5 giorni alla deadline, non appare così definito, soprattutto dopo la frenata di Atlantia, l’ingresso in campo (seppur con un’avance cui sembra difficile dar seguito) di Lufthansa e le problematiche ancora sul tavolo per completare il piano industriale.

“La data deve essere rispettata, non c’è necessità di un ulteriore prestito o finanziamento”, ha detto Patuanelli, escludendo l’ipotesi di una nuova tranche di denaro pubblico per la compagnia che in 2 anni e 5 mesi di amministrazione straordinaria ha bruciato quasi due terzi dei 900 milioni concessi dallo Stato.

A fine agosto in cassa risultavano 360 milioni e ora si tratta di capire se questi soldi, cui vanno tolti i 150 milioni degli interessi da restituire al Tesoro, basteranno per far volare la compagnia nel periodo transitorio fino al decollo della nuova Alitalia.

Tra il signing e il closing dell’operazione, infatti, ci vorranno alcuni mesi per le autorizzazioni dell’antitrust e la trattativa sindacale (su una richiesta ipotetica di 2.500-2.800 esuberi).

Il Mise considera comunque la data del 15 una scadenza “non derogabile”. “Aspettiamo che arrivi l’offerta vincolate del consorzio, so che stanno lavorando per rispettare la data”, ha ribadito Patuanelli. Anche se è possibile che si arrivi al 15 con una comunicazione di impegno da parte della capo cordata Fs, rimandando di una quindicina di giorni l’offerta vera e propia e il piano.

Il Mise non entra invece nel merito della lettera con cui si è rifatta viva dopo mesi Lufthansa: “É un’operazione di mercato – ha detto Patuanelli -, io sono vigilante della struttura commissariale. Deve essere Fs a scrivere ai commissari e a gestire questa cosa”.

La mossa della compagnia tedesca, che si è proposta come alternativa a Delta, ma solo con una partnership commerciale senza iniezione di liquidità, rischia comunque di essere più un costo che un vantaggio: comporterebbe infatti oneri per 450 milioni, tra i 350 milioni di penale per la rottura dell’alleanza SkyTeam e i 100 milioni del mancato contributo di Delta.

Impegno che la compagnia Usa ha confermato proprio oggi in occasione della trimestrale (chiusa con un utile netto in crescita del 13% a 1,5 miliardi di dollari grazie alla stagione estiva, ma caute previsioni per il quarto trimestre): puntiamo ancora ad un investimento di circa 100 milioni di euro per il salvataggio di Alitalia, ha detto il ceo Ed Bastian.

Parole che confermano l’impegno dell’aviolinea americana nel consorzio, commenta la ministra dei trasporti Paola De Micheli, ribadendo che quello di Alitalia è un dossier separato dalle concessioni e annunciando “tra non molto” il giudizio técnico sulla concessione di Aspi. Nodo che proprio nei giorni scorsi ha spinto Atlantia a frenare sull’operazione, evidenciando l’incertezza legata a questo dossier.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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