NEW YORK. – L’invasione dei robot e una maggiore efficienza tecnologica manderanno in fumo 200.000 posti di lavoro in dieci anni nelle banche americane, in quella che è la peggiore emorragia sperimentata dal settore.
A fare i conti è Wells Fargo, secondo la quale la drastica riduzione rappresenta la perdita del 10% del totale posti di lavoro nel comparto.
Risentiranno maggiormente dei tagli i call center, i back office e i dipendenti delle filiali. I posti di lavoro legati al marketing e alla consulenza saranno risparmiati almeno per il momento, anche se i progressi dell’intelligenza artificiale potrebbero metterli a rischio in un futuro non troppo lontano.
Per le banche e i loro clienti si tratta di cambiamento radicale che arriva al termine di “25 anni di burrascoso matrimonio” fra gli istituti di credito e la tecnologia. Nozze che cominciano però a dare i propri frutti e destinate, afferma l’analista di Wells Fargo Mike Mayo, a spianare la strada dell'”era d’oro” dell’efficienza negli istituti di credito.
Le banche spendono ogni anno 150 miliardi di dollari nella tecnologia, più di qualsiasi altro settore, e da tempo si auguravano che questi investimenti si traducessero in risparmi.
E così sarà, mette in evidenza Wells Fargo nel rapporto di 225 pagine in cui analizza nel dettaglio l’impatto dell’intelligenza artificiale, delle tecnologie e dei robot, con un occhio ai risparmi grazie al cloud computing e ai vantaggi offerti dai dati che consentono di mettere a punto strategie di marketing più mirate.
“L’industria bancaria cresce più lentamente che in passato. La metà dei costi delle banche sono per i compensi e non ci sono molte altre leve da usare. Non hanno scelta” osserva Mayo riferendosi alla possibilità che le banche non siano pronte a ridurre la propria forza lavoro.
I tagli invertiranno il trend di continua creazione di posti di lavoro nell’industria bancaria americana. I dati della Federal Deposit Insurance Corp, l’agenzia federale di assicurazione sui depositi, indicano che il numero complessivo di posti nel settore si è contratto solo 16 volte dal 1935 e mai più di 55.000 posti persi all’anno.
Se le previsioni di Wells Fargo si riveleranno vere per le banche si tratterà di uno scossone ben più forte della crisi finanziaria.