Ue pronta a contromisure se gli Usa impongono dazi

Inmagine allusiva a una "guerra" dei dazi tra Europa e gli Stati Uniti. (Eunews)

ROMA. – L’Unione europea è pronta a reagire e a difendere i propri interessi di fronte alle compensazioni che gli Stati Uniti chiederanno per gli aiuti illegali a Airbus e che saranno probabilmente ufficializzate domani da parte del Wto, come ha anticipato la commissaria al commercio Cecilia Malmstroem.

E mentre il Made in Italy trema, alla linea dura di Washington arriva una risposta dalla riunione informale dei ministri del Commercio dei 28 a Bruxelles che non chiude alla possibilità di accordi dell’ultim’ora ma che, in caso contrario, alza un robusto muro di contenimento.

É stato il ministro del Commercio estero finlandese, Ville Skinnari, a rilanciare: “Siamo determinati a proseguiré un’agenda del commercio positiva con gli Usa, ma siamo anche pronti a difendere con fermezza i nostri interessi, se e quando sarà necessario”.

Se gli Usa “decidono di imporre contromisure la Ue farà lo stesso”, ha rincarato Malmstroem, aggiungendo di augurarsi “di non dover reagire, ancora speriamo di negoziare con gli Usa una soluzione e congelare le sanzioni punitive, perché sarebbe un bene per noi e per il mondo”.

Se venissero confermate le compensazioni record, valutate ufficiosamente in 7 miliardi di euro, le tariffe punitive sull’import dai Paesi Ue saranno pesanti. A farne le spese, la componentistica per aerei prodotta in Germania, Francia, Regno Unito e Spagna – il consorzio Airbus – ma anche altri settori economici e altri Paesi Ue, come l’agroalimentare e il Made in Italy.

“Il rischio è più che realistico. Ma il sistema agroalimentare italiano non può pagare il prezzo di una querelle su cui non ha responsabilità” ha denunciato il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, che ha avvertito: “Un prezzo che per il settore è devastante” invitando l’Europa a “iniziare a immaginare strumenti di compensazione a tutela del reddito dei produttori agricoli e dell’agroalimentare italiani”.

I dazi potrebbero aumentare su alcuni prodotti anche del 100% frenando pesantemente la crescita dell’export del Made in Italy negli Usa – principale mercato di sbocco fuori dai confini europei – aumentato dell’8,3% nei primi otto mesi del 2019.

A rischio di cadere sotto la scure affilata di Donald Trump sono le esportazioni di formaggi Dop, dal Grana Padano al Parmigiano Reggiano al Pecorino, all’Asiago. Solo per il sistema Grana Padano il danno è quantificabile in circa 270 milioni di euro.

Ma anche vino, salumi, olio d’oliva, pomodori e pasta potrebbero registrare perdite ingenti, considerato che il valore delle esportazioni italiane negli Usa è pari a 4,2 miliardi di euro.

Sulla vicenda dazi è intervenuto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che ha chiesto un’Europa più integrata e capace di una “dimostrazione di reazione nel mondo dell’economia. E chiaramente che applichi anche una dimensione di reciprocità a chi vuole applicare dazi in danno dei Paesi europei”.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA)

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