Scintille nell’Aula del Senato, la Lega occupa i banchi del governo

Un'immagine della presidenza del Senato e nella parte centrale i banchi riservati al Governo e i suoi ministri.
Un'immagine della presidenza del Senato e nella parte centrale i banchi riservati al Governo e i suoi ministri.

ROMA. – Maggioranza e opposizioni sulle barricate. Scintille e parole forti questo pomeriggio in Aula al Senato con la Lega che occupa i banchi del governo. Roberto Calderoli, vicepresidente di palazzo Madama, lo aveva promesso giusto ieri: “sarà un Vietnam”, “un’opposizione dura e senza sconti”. Alla ripresa dei lavori per gli interventi di fine seduta, regolamento alla mano, l’esponente leghista chiede la calendarizzazione di una mozione sul clima.

“Questioni sopravvenute e urgenti”, dice, richiamando le parole del premier Conte sull’allarme del ghiacciaio sul Monte Bianco. Secca la replica della vicepresidente di turno Anna Rossomando: “Apprezzo l’acume e la sua abilità nell’interpretazione del regolamento”, ma “ritengo che non ci siano i caratteri di sopravvenienza né di urgenza”.

La Lega sale sui banchi del Governo e si scatena un putiferio. L’Aula viene sospesa. Alla ripresa dei lavori presiede Elisabetta Casellati. “Condivido in toto l’interpretazione della presidente Rossomando. – spiega subito – Non si possono inserire nel calendario argomenti non compresi nel programma”. Vorrebbe però far votare il richiamo al regolamento (art. 92) per alzata di mano. La Lega chiede la verifica del numero legale.

Il clima si surriscalda. A questo punto è il Pd ad insorgere. Il dem Mino Taricco fa capire a gesti che ci sarebbe una vicinanza tra presidenza e Lega. Casellati non tollera oltre ed alza la voce. “Lei è un maleducato, – grida rivolta ai banchi Pd – si sieda, rispetti le istituzione”. Scandisce a gran voce rispondendo al gesto del senatore dem: “Io non faccio comunella con nessuno altro che con me stessa”.

Il capogruppo del Pd Andrea Marcucci si scusa, ma ammonisce la presidente: “Lei si sta prestando a un gioco pericoloso per le istituzione e la democrazia”. Poi in un successivo comunicato la accusa: “Fino ad agosto la Presidente interpretava il regolamento sempre a favore della allora maggioranza. Da settembre, lo interpreta (male) sempre a favore dell’opposizione”.

La discussione in Aula prosegue ancora un po’ prima di lasciare spazio agli interventi di fine seduta. Poco prima della fine dei lavori il colpo di coda: un battibecco tra il 5s Mattia Crucioli e il leghista Paolo Arrigoni. Il primo sostiene di essere stato minacciato del sequestro del telefono cellulare, il secondo di essere stato invitato a uno scontro nel corridoio.

(di Simonetta Dezi/ANSA)

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