La Russia ratifica l’accordo di Parigi sul clima

Ciminiere industriali emettono nubi di fumo e gas inquinanti. (3B Meteo)

MOSCA.  – La Russia smette di temporeggiare e, in concomitanza con l’assemblea Onu dedicata al clima, anuncia di aver ratificato l’accordo di Parigi. Per di più con procedura blindata, dato che la firma avviene per mezzo di un ordine esecutivo del premier Dmitri Medvedev.

Mosca, insomma, ha deciso di far parte del gruppetto di paesi che stileranno le regole verdi e, così facendo, proteggere “i propri interessi”. Non proprio una dimostrazione di sacro fuoco ecologista ma, semmai, tanto pragmatismo, tipico della realpolitik che si respira al Cremlino.

Il presidente Vladimir Putin era partito scettico – d’altra parte l’Accademia delle Scienze russa non crede, ad oggi, che il climate change sia prodotto dall’uomo ma bensì un processo naturale – ma nel tempo si è ricreduto e adesso sostiene la necessità di azioni coordinate a livello globale per moderare gli effetti del cambiamento del clima, al netto della posizione ambigua che Mosca ha nei confronti del “green deal”.

La Russia, infatti, sta traendo vantaggi dagli scioglimenti dei ghiacci artici, con l’apertura di nuove rotte commerciali, e la sua economia è notoriamente basata sull’estrazione e l’esportazione di idrocarburi (per tacere dell’energia atomica, in mano al colosso Rosatom).

Ma il vento ormai punta in una certa direzione e Medvedev ha ammesso che il climate change rischia di “compromettere lo sviluppo di molti settori chiave, come l’agricoltura e la sicurezza della nostra gente che vive sul permafrost”.

Ma non solo. “La Russia – ha ricordato il vicepremier Alexei Gordeyev – si colloca al quarto posto per emissioni di gas serra e qualsiasi misura normativa deve tenere conto dei nostri interessi nazionali”.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA)

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