Contratti stabili, +321mila in primi sei mesi dell’anno

Operaio
Un operaio dell'edilizia.

ROMA,.- Più contratti stabili, meno a termine. Con la spinta sulle assunzioni a tempo indeterminato che arriva ancora una volta dalle trasformazioni dal tempo determinato.Gli ultimi dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps, aggiornati a giugno, confermano la tendenza degli ultimi mesi sui flussi del mercato del lavoro, anche se in rallentamento.

Consistente resta, intanto, il ricorso alla casa integrazione. E i sindacati non abbassano la guardia: la ripresa è “fragile” e sull’occupazione serve una “svolta” vera.

Nei primi sei mesi dell’anno si contano per l’esattezza 321.805 contratti stabili in più, che segnano un incremento del 150,7% rispetto allo stesso periodo del 2018, quando il saldo era +128.355.

Si conferma il boom delle trasformazioni da tempo determinato a indeterminato, passate da 231.866 a 372.016 (+60,4%).

In totale, nell’arco dei sei mesi le assunzioni nel settore privato viaggiano oltre quota 3,7 milioni, a fronte di 2,9 milioni di cessazioni: tirata la linea,

il risultato è di un saldo positivo pari a 824.286 rapporti di lavoro considerando tutte le tipologie (dai ‘fissi’ agli stagionali). Un numero comunque in rallentamento rispetto al saldo positivo pari a 923.258 dei primi sei mesi dell’anno scorso (-10,7%).

Di contro, i contratti a termine si fermano a +95.605, in calo del 71,5% rispetto ai +335.768 di gennaio-giugno 2018. Dei nuovi rapporti di lavoro nati nel corso della prima metà dell’anno, circa 52 mila sono legati all’esonero strutturale per i giovani under-35 previsto dalla scorsa legge di bilancio.

Tuttavia, l’altra faccia del mercato del lavoro non nasconde le difficoltà di tanti settori in crisi e vertenze in corso, 160 quelle aperte al Mise secondo i sindacati: il ricorso alla casa integrazione resta infatti alto, con le ore autorizzate a luglio a quota 19,1 milioni, in aumento del 33,5% rispetto allo stesso mese del 2018 (quando erano state 14,3 milioni), ma in calo del 30,9% rispetto al mese precedente (27,5 milioni) con l’impennata della cig straordinaria.

“Sono numeri significativi, ma che vanno letti in filigrana quelli diffusi dall’Inps sul mercato del lavoro”, commenta il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, sostenendo che serve “una svolta” sulla quantità e sulla qualità dell’occupazione.

Dice no a “letture ottimistiche” la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, che avverte: il mercato del lavoro è “in sofferenza” e “non sono rinviabili politiche economiche che mettano al centro investimenti, occupazione stabile e di qualità” insieme ad un fisco che “restituisca” potere d’acquisto a lavoratori e pensionati.

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