Usa 2020: Biden costretto in difesa ma Harris non brilla

Biden e Harris nel dibattito
Il candidato democrata Joe Biden risponde alla senatrice democrata Kamala Harris. (Lucas Jacjson/REUTERS)

WASHINGTON. – Joe Biden ferito ma ancora vivo, promosso con la sufficienza per essersi difeso con qualche zampata dagli attacchi di tutti. La senatrice Kamala Harris, la sua principale sfidante, non ha brillato come la prima volta. Sorpresa della serata il suo collega nero Cory Booker mentre per il sindaco Bill de Blasio è stato un fiasco. Gli altri cinque candidati poco più che comparse.

Si può sintetizzare così l’ultimo round del secondo dibattito tv (sulla Cnn) a Detroit tra altri dieci aspirante democratici alla Casa Bianca, tra cui cinque non bianchi. Un confronto che ha evidenziato forti divisioni ideologiche tra moderati e progressisti, anche sull’eredità di Obama.

Ma che non ha regalato un vero vincitore, a differenza della prima serata, quando la coppia liberal Sanders-Warren si è imposta facendo fronte comune contro gli attacchi.

“Vacci piano con me, fanciulla”, ha esordito Biden stringendo la mano sul palco alla Harris, che lo aveva trafitto nel primo dibattito a Miami rimproverandogli di aver votato contro il servizio di bus per integrare i neri nelle scuole e di aver collaborato con senatori segregazionisti. Accuse che ieri sera ha rilanciato, perchè i voti dei neri se li contendono soprattutto loro.

Ma le prime scintille tra i due sono state sulla riforma sanitaria: “il tuo piano è troppo costoso, graverebbe sulla middle class e farebbe perdere ad alcune categorie coperture assicurazioni private migliori”, ha incalzato Biden.

“E’ semplicemente inesatto”, ha replicato una combattiva Harris, che però non ha saputo spiegare con chiarezza il suo progetto e la fonte di finanziamento. L’ex procuratrice è stata messa sul banco degli accusati anche dalla deputata delle Hawaii Tulsi Gabbard per aver messo in galera 1500 persone per consumo di marijuana e aver poi scherzato quando le è stato chiesto se la fumava.

Ma il bersaglio grosso per tutti era Biden, al centro del “ring” tra la Harris e Booker. Entrambi lo hanno attaccato duramente come artefice di una riforma penale nel 1984 che avrebbe causato carcerazioni di massa. Ma Biden ha replicato criticando i precedenti di Booker quando era sindaco di Newark e quelli della Harris quando era attorney general.

Poi è stato il turno del governatore progressista di Washington Jay Inslee, che ha contestato il suo piano sul clima come troppo prudente perche’ “la casa sta già bruciando”.

Bordate anche dalla senatrice Kirsten Gillibrand per i suoi vecchi commenti sulle donne che non dovrebbero lavorare, rincarate da quelle della Harris per aver votato in passato un emendamento che blocca i fondi federali per molti casi di aborto.

Attacchi pure da Castro, favorevole come la maggior parte dei candidati alla depenalizzazione dell’attraversamento illegale della frontiera.

In questo secondo dibattito però Biden è sembrato più reattivo e a volte ha tirato fuori i guantoni: “Ho il fegato di dire che attraversare il confine illegalmente è un reato, a meno che non si cerchi asilo”, ha detto tra i fischi di alcuni attivisti, dissociandosi dalla prassi di separare i bambini ma smarcandosi da tutti su questo tema delicato, su cui Trump gioca parte della campagna elettorale.

L’unico vero denominatore comune tra i candidati è la volontà di sconfiggere un presidente ritenuto “razzista”, “suprematista”, “predatore”.

Dalle due serate sono emersi segnali su cui riflettere, anche in vista di un duello con una “reality tv star” come il tycoon: nel gruppo di testa il frontrunner Biden appare debole e vulnerabile, la Harris – possibile ponte tra le due anime del partito – è una cometa ancora intermittente, mentre Bernie Sanders ed Elizabeth Warren restano i più efficaci ma anche i più radicali.

Nel gruppo di inseguitori si fanno notare il sindaco di South Bend Pete Buttigieg, Castro e Booker, mentre la stella di Beto O’ Rourke si è spenta e quella di De Blasio non si émai accesa.

Per ora il vero vincitore dei confronti tv sembra lo spettatore Donald Trump. Che avvisa: “Le persone sul palco ieri e l’altro ieri non sono quelli che renderanno l’America di nuovo grande o la manterranno grande”.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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