Nexi: allarme hacker, nomi online. Ma carte al sicuro

Sistemi di pagamento Nexi
I sistemi di pagamento elettronici gestiti da Nexi non hanno subito violazioni.(theworldnews)

MILANO. – Allarme hacker ma senza effetti concreti per il gestore di carte e sistemi di pagamento elettronici Nexi. Proprio in concomitanza con la diffusione della semestrale, l’operatore che si divide il mercato italiano con Sia e Bnl è stato costretto a denunciare alla polizia postale la pubblicazione di una lista di 18mila nomi sul sito Usa Pastebin.com, riferiti a propri clienti, con tanto di indirizzo, codice fiscale e in qualche caso anche il numero telefonico, ma senza dati finanziari sensibili, come il numero di carta di credito, eventuali codici identificativi, pin o password.

La lista comunque è poi stata rimossa dopo la diffida di Nexi al sito stesso, che ha ricevuto i dati anagrafici da una fonte anonima.

Secondo Nexi, al momento è da escludere qualsiasi violazione ai propri sistemi informatici e, soprattutto, alla sicurezza delle carte di pagamento gestite. Per dare credibilità all’elenco è stato inserito il riferimento all’amministratore delegato di Nexi Paolo Bertoluzzo, ma si tratterebbe di un documento piuttosto datato, risalente forse all’epoca di Cartasi, cessata nel 2009.

“In molti casi”, poi, i dati anagrafici contenuti nella lista “non trovavano corrispondenza” con quelli in possesso di Nexi, che “al momento” non ha rilevato “alcuna violazione dei propri servizi informatici”, tanto che “nessun dato relativo alle carte di pagamento gestite da Nexi è stato in alcun modo compromesso”.

Al momento, comunque, oltre alle indagini dell’Azienda, sono in corso quelle della polizia postale sui flussi di dati verso il sito Usa, per risalire all’autore di quella che ha tutti i connotati per essere un’azione di disturbo o una sorta di vendetta personale.

Che l’allarme fosse depotenziato se n’è accorta anche la Borsa, dove il titolo ha limitato il calo allo 2,13% a 9,55 a fronte di un passo indietro dell’indice Ftse Mib dello 1,99 per cento.

(di Paolo Verdura/ANSA)

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