Carabiniere ucciso a coltellate nella notte a Roma

Striscione dei Carabinieri della scientifica effettuano i rilievi sul luogo dove è stato ucciso il Vice Brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega.
Carabinieri della scientifica effettuano i rilievi sul luogo dove è stato ucciso il Vice Brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – Un carabiniere è stato ucciso a Roma nella notte con alcune coltellate mentre era in servizio. E’ accaduto in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati. Dalle prime informazioni sembra sia stato colpito da un uomo, probabilmente nord africano, bloccato insieme a un altro perché ritenuti responsabili di furto e estorsione.

E’ caccia a due uomini, probabilmente africani, dopo l’uccisione  di un carabiniere in servizio, colpito con alcune coltellate. I due sono ora ricercati. Da una prima ricostruzione, il vice brigadiere 35enne durante un servizio con alcuni colleghi stava fermando due uomini considerati responsabili di furto e estorsione quando uno di loro avrebbe estratto il coltello ferendolo più volte. Poi entrambi sono scappati. Trasportato d’urgenza in ospedale è poi deceduto.

La strada dove è stato accoltellato a morte nel corso di un servizio antiestorsione si trova nel centro della Capitale, nel quartiere Prati, zona borghese e vicina ad alcune sedi giudiziarie nonché area dove si trovano molti studi di avvocati. Via Pietro Cossa, non lontana dal Lungotevere, è vicina a Piazza Cavour, luogo di ritrovo a Roma e sempre molto animata.

Nella piazza si affacciano la Chiesa Evangelica Valdese di Roma, il Cinema-Teatro Adriano ed il lato posteriore del Palazzo di Giustizia, conosciuto a Roma come “Palazzaccio”. Quest’ultimo è la sede della Corte Suprema di Cassazione, e la sua facciata principale si affaccia sul Lungotevere Prati.

Poco lontano dalla Cassazione c’è l’Ordine degli Avvocati. Alle spalle del Palazzaccio si trovano il Commissariato Borgo e il Tribunale di Sorveglianza. Insomma è una strada centrale, che ospita istituzioni, molto frequentata soprattutto dai giovani per alcuni locali della movida ed è anche adeguatamente sorvegliata.

Il carabiniere ucciso a coltellate nel quartiere Prati a Roma era in servizio con un altro collega per sventare quello che in gergo si chiama “cavallo di ritorno”, ovvero la richiesta di un ‘riscatto’ da parte dei ladri per restituire al proprietari i beni sottratti. Il caso classico di cavallo di ritorno prevede che il ladro, dopo aver messo al sicuro il bene rubato contatti il proprietario recuperando le generalità dai documenti sottratti (solitamente contenuti nelle borse o nei portafogli rubati).

A questi propone poi lo scambio con una somma di denaro da effettuarsi in luogo e in data stabilita. A questo punto il proprietario del bene ha in genere tre opzioni: presentare denuncia alle forze dell’ordine, le quali si adopereranno per la cattura dei malviventi e il reperimento della refurtiva; accettare lo scambio e presentarsi al luogo dell’appuntamento con la somma di denaro prestabilita; lasciar perdere e vedersi sottratta la proprietà del bene mobile. Di solito la cifra chiesta dai ladri si aggira sui 100 euro. E sarebbe stata questa la cifra chiesta alla persona vittima dei ladri che hanno accoltellato a morte il carabiniere Mario Cerciello Rega.

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