E’ Alta Felicità in Val di Susa, ecco ragioni dei No Tav

I partecipanti alla manifestazione di protesta dei No Tav hanno abbattuto una recinzione messa lungo il sentiero e si sono fermanti al 'campo delle bandiere', davanti al cordone della polizia.
I partecipanti alla manifestazione di protesta dei No Tav hanno abbattuto una recinzione messa lungo il sentiero e si sono fermanti al 'campo delle bandiere', davanti al cordone della polizia. Chiomonte, Torino. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

VENAUS (TORINO). – Il temuto covo dei guerriglieri No Tav oggi ha nella realtà l’aspetto di una spianata della Val Cenischia, a pochi passi dall’abitato di Venaus, dove non meno di 600 persone lavorano sotto un sole inclemente per organizzare uno dei più grandi eventi musicali della stagione italiana. È il ‘Festival ad ‘Alta Felicità’, un mix di concerti ed eventi culturali con il quale le ragioni del ‘No’ alla Torino-Lione diventano un momento di aggregazione di respiro internazionale.

“Nel 2018 gli spettatori furono in totale 70 mila – dice uno degli organizzatori – ma quest’anno ne aspettiamo non meno di centomila”. La stima è fatta sulle prenotazioni per le vaste aree destinate al campeggio: solo per il primo giorno sono state il triplo del previsto.

È proprio il campeggio a concentrare le attenzioni delle forze dell’ordine. Si sospetta che tra gli appassionati di musica andranno a mimetizzarsi frotte di antagonisti pronti ad attaccare il vicino cantiere del Tav: la giornata clou dovrebbe essere quella di sabato, quando il festival si fermerà e artisti e villeggianti verranno accompagnati a fare una ‘passeggiata’ verso le zone dei lavori.

Per il momento si vedono ragazzi che giocano a fresbee o sonnecchiano in amaca. Nella tendopoli che cresce ora dopo ora spuntano qua e là bandiere di collettivi antifascisti. Più avanti si sente Lo Stato Sociale alle prese con il sound check. “La rassegna – spiega Andrea Bonadonna, leader del centro sociale Askatsuna, che qui è direttore artistico – si aprirà stasera con un evento unico e straordinario: gli artisti (dai Casino Royale a Eugenio Finardi a tanti altri – ndr) si esibiranno insieme alla Bandakadabra e all’Orchestra Piazza Vittorio. Sarà una musica che andrà oltre ogni barriera”.

Tutto gratis: il biglietto non si paga, i cantanti non prendono cachet, i lavoratori sono volontari. Ermelinda, 57 anni, di Bussoleno, No Tav di lungo corso, è una delle 200 persone impegnate in zona mensa: “Mi piace cucinare per chi condivide il nostro impegno a favore del territorio. Questo festival ci dà visibilità. Da ogni parte d’Italia salgono in Valsusa a conoscerci. E scoprono che non siamo né brutti né cattivi”.

L’ordine pubblico? Francesco Richetto, altro storico attivista, la mette così: “Ci sono persone che vogliono imporci un’opera inutile e devastante. Se sono preoccupate, a noi va bene: significa che esistiamo e stiamo facendo la nostra parte. Se Salvini è preoccupato, noi siamo felici”.

(dell’inviato Mauro Barletta/ANSA)

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