Mattarella agli ambasciatori: “Unione Europea e Nato i pilastri”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla XIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d'Italia
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla XIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d'Italia. (Foto Ufficio Stampa Quirinale)

ROMA. – L’Unione europea e la Nato hanno rappresentato “leve solidi ed efficaci” grazie alle quali l’Italia ha potuto contribuire alla storia dell’Europa e tutelare i suoi interessi, proiettandoli “in un quadro più ampio”. Davanti ai diplomatici italiani riuniti alla Farnesina per la XIII Conferenza degli ambasciatori e delle ambasciatrici, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiamato i capisaldi della politica estera dell’Italia in un contesto internazionale sempre più incerto, indicando le direttrici da seguire nell’azione di governo e ricordando a tutti che “il cambiamento risiede nella capacità di incidere positivamente, con costanza e applicazione, nei processi in corso, senza lacerazioni né avventurose fughe in avanti”.

“Nato e Ue – ha spiegato il capo dello Stato alla Conferenza di cui l’ANSA è media partner assieme a Rai News24 – hanno rappresentato le leve solide ed efficaci grazie alle quali l’Italia ha potuto contribuire attivamente ai passaggi fondamentali che hanno caratterizzato la storia recente del nostro Continente, proiettando in un quadro più ampio i nostri interessi nazionali, testimoniando i valori della nostra cultura e sostenendo le nostre priorità, dalla libertà alla pace, dall’apertura dei mercati alla valorizzazione del contributo del nostro sistema produttivo, dal Mediterraneo alla stabilizzazione dei Balcani, alla partecipazione a grandi progetti in campo energetico e infrastrutturale”.

“L’Unione Europea rappresenta il primo perimetro dell’azione della nostra diplomazia, della nostra stessa proiezione internazionale. L’Unione non è altro rispetto a noi stessi”, ha sottolineato Mattarella, ammonendo che “limitarsi a lamentare disagio, ad affermare una sua inettitudine nell’offrire risultati auspicati rischia di apparire un esercizio autolesionista, una dichiarazione di insuccesso nell’incidere sulle sue decisioni”.

Invece, ha esortato il presidente, “l’Unione va costruttivamente sollecitata a rispondere con azioni che ne rispecchino pienamente la spinta ideale e la forza, perché attraverso di essa possiamo far emergere al meglio le nostre specificità, apportare il nostro contributo di idee e la nostra visione del mondo e delle relazioni internazionali. L’Unione è il luogo nel quale confrontarsi e riuscire – nel necessario reciproco rispetto – a rispondere alle sfide”.

Mattarella ha poi avvertito sul rischio di una fase di “glaciazione” nella vita dell’Ue. La visione intergovernativa della Ue “fatta propria soprattutto da alcuni paesi di più recente adesione, individua nell’Unione un conveniente quadro in cui gli Stati membri collaborano, sul piano economico e commerciale, mantenendo ben salda nelle loro distinte mani la formulazione di strategie e di decisioni. Questa visione appare, oggi, prevalere anche in Paesi fondatori – è stato il monito – e sembra sviluppare un orientamento che può trasformarsi in consolidata concezione di base, in forma mentis. Una fase di glaciazione nella vita dell’Ue”.

Che Europa e Nato siano i pilastri della politica estera italiana è stato sottolineato anche dal segretario generale della Farnesina, Elisabetta Belloni, e dal ministro degli Esteri Enzo Moavero, che ha anche ricordato l’importanza, per l’Ue, di guardare all’Africa: “Un continente – ha detto il titolare della Farnesina – complementare all’Europa che rappresenta un’enorme opportunità”.

Domani gli ambasciatori si confronteranno sulle principali sfide e opportunità per l’Italia sullo scacchiere internazionale mentre venerdì a chiudere la Conferenza sarà il premier Giuseppe Conte.

(di Benedetta Guerrera/ANSA)

Lascia un commento