Assad rimuove il potente capo della sicurezza Ali Mamluk

Il generale Ali Mamluk (a destra) con il presidente Bashar al Assad.
Il generale Ali Mamluk (a destra) con il presidente Bashar al Assad.

BEIRUT. – Il potente capo dell’apparato di controllo governativo siriano, l’anziano generale Ali Mamluk, ricercato nei paesi dell’Unione Europea e in Nord America per il suo coinvolgimento diretto nei crimini commessi nella guerra siriana in corso, è stato rimosso dall’incarico di consigliere per la sicurezza nazionale e spostato a una posizione di mera rappresentanza, quella di vice presidente per la sicurezza.

Questo avviene mentre le truppe lealiste, sostenute da Iran e Russia, non sono riuscite a farsi strada nella regione ribelle di Idlib dopo più di due mesi dall’inizio della loro offensiva in un’area dove vivono più di tre milioni di civili e dove operano truppe turche assieme a decine di miliziani anti-governativi, tra cui esponenti qaidisti.

Al posto di Ali Mamluk è salito ai vertici del sistema di controllo di Damasco il generale Dib Zeitun, indicato come un uomo vicino al presidente Bashar al Assad e in forte ascesa nella gerarchia del potere siriano che si cela dietro le istituzioni dello Stato. Fonti siriane hanno confermato questi movimenti, tradizionalmente non riportati dai media ufficiali ma che nelle ultime ore hanno invece trovato ampio risalto nei media e profili social non governativi ma vicini ad ambienti di regime.

Per salire all’ambìto posto di consigliere per la sicurezza nazionale, da cui si coordina il lavoro delle principali agenzie di controllo, il 69enne generale Zeitun ha lasciato il suo precedente incarico di comandate della Sicurezza generale al parigrado Hussam Luqa. Quest’ultimo, già responsabile della Sicurezza politica, ha fatto spazio al generale Nasser al Ali.

In questo balletto di promozioni ed esclusioni, a cui l’alleato russo ha di certo dato il suo benestare, figura anche l’uscita di scena del generale Jamil al Hassan, da anni a capo del famigerato servizio di sicurezza dell’aeronautica e ora sostituito dal parigrado e suo vice Ghassan Jawdat Ismail. Il generale Hassan, dal 2009 a capo dell’agenzia, è da anni inserito nelle liste dell’Ue e degli Stati Uniti dei membri del regime siriano responsabili della sanguinosa repressione governativa della rivolta scoppiata nel 2011. E’ anche ricercato dalla Germania per crimini di guerra.

Un profilo simile è quello del 74enne Ali Mamluk, dal 2011 sanzionato dall’Unione Europea perché coinvolto in prima persona nella repressione della rivolta siriana del 2011 poi trasformatasi in conflitto intestino e regionale con circa mezzo milione di morti. Dal 2015 Mamluk era stato incaricato da Assad di riaprire i contatti con le diplomazie arabe e occidentali in un contesto in cui Damasco puntava a offrire all’Occidente le “liste di terroristi” dell’Isis in cambio del riconoscimento della legittimità del regime.

In questo ambito, Mamluk si era recato in Egitto, Russia, Iraq, Arabia Saudita, Giordania e, poi, segretamente, nel marzo del 2018 anche in Italia, in una visita che il governo italiano non ha mai smentito. Ora Mamluk esce di scena ma l’avvicendamento con Zeitun non fa pensare a nessun cambiamento di facciata. Piuttosto a un cambio di sostanza a favore di Zeitun, in prospettiva l’uomo forte più vicino ad Assad.

(di Lorenzo Trombetta/ANSAmed)

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