Tour de France: Teunissen beffa Re Sagan e si veste di giallo

L'olandese Mike Teunissen della Jumbo Visma sull'arrivo della prima tappa del Tour de France.
L'olandese Mike Teunissen della Jumbo Visma sull'arrivo della prima tappa del Tour de France. EPA/GUILLAUME HORCAJUELO

ROMA. – La maglia gialla di leader del Tour de France torna in Olanda dopo 30 anni dall’ultima volta che era stata indossata da un ‘tulipano’ sui pedali. Nel 1989 fu Erik Breukink, il vincitore della terrificante tappa con la tormenta sul Gavia al Giro d’Italia 1988, stavolta ci ha pensato il ciclocrossista Mike Teunissen a indossarla. L’olandesino della Jumbo-Visma ha battuto al fotofinish, dopo uno sprint interminabile nel cuore di Bruxelles, Peter Sagan. Non uno qualunque.

Lo slovacco c’è rimasto male, ma non è certo la prima volta che si piazza al Tour de France in una volata. Il suo obiettivo, come ogni anno, è di portare a casa la maglia verde della classifica a punti: il pluriridato sembra essere partito col piede giusto in questa 106/a edizione. Chi invece sembra essere partito sotto una cattiva stella è Jokob Fuglsang, uno dei favoriti quantomeno per il podio di Parigi.

Il danese è stato coinvolto in una caduta a circa 17 chilometri dal traguardo, spaccandosi l’arcata sopraccigliare destra e giungendo al traguardo con il volto pieno di sangue. Un’immagine impressionante, ma anche uno sforzo notevole per il corridore dell’Astana, che è stato costretto – con l’aiuto della squadra schierata al completo – a inseguire il gruppo che preparava lo sprint, chiedendosi se domani proseguirà l’avventura.

Cattivi presagi anche per Vincenzo Nibali: nella stessa caduta, infatti, è finito a terra il suo fido e conterraneo Damiano Caruso, che si è rialzato claudicante dopo avere preso una violenta botta sul gluteo sinistro. Con i pantaloncini strappati, una vasta ecchimosi per il trauma contusivo sulla gamba sinistra, il corridore siciliano è comunque riuscito ad accodarsi al treno Astana ed è arrivato fino al traguardo. Anche per lui si profila una notte tormentata. Davvero sfortunato, Caruso: al Giro d’Italia la febbre nei primi giorni, al Tour subito una caduta.

Non può ritenersi fortunato nemmeno Geraint Thomas, che al Giro d’Italia 2017 finì a terra ai piedi del Blockhaus e fu costretto al ritiro dopo alcuni giorni; idem all’ultimo Giro di Svizzera. Oggi il gallese, campione uscente al Tour, è stato costretto a mettere un piede a terra a 1.500 metri dall’arrivo, dopo essere finito contro le transenne. Questa volta, per il leader della Ineos, però, non ci sono state conseguenze, così come per l’altro fido di Nibali, Matej Mohoric – finito a terra anche lui – mentre lo stesso ‘Squalo dello Stretto’ è rimasto in piedi solo per un soffio.

Delusione in casa Italia, perché gli uomini-jet azzurri si sono dovuti accontentare delle posizioni di rincalzo: Giacomo Nizzolo si è piazzato al quarto posto, Sonny Colbrelli al quinto, Matteo Trentin al settimo ed Elia Viviani al nono.

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