Unione Europea, debutta a Strasburgo il nuovo Parlamento

Europa: Il Parlamento europeo in seduta plenaria.
Il Parlamento europeo in seduta plenaria. EPA/PATRICK SEEGER

BRUXELLES. – Nomina del successore di Antonio Tajani e dei suoi vice, insediamento di un emiciclo dove i sovranisti sono cresciuti ma sono ancora lontani dal poter condizionare i lavori parlamentari, debutto delle new entry, da una vecchia conoscenza come Silvio Berlusconi a diversi giovani classe ’93: è un Parlamento europeo ancora da scoprire quello che domani si riunisce per la prima volta a Strasburgo.

Un Pe deciso a tirare dritto sulle nomine anche se il vertice straordinario di domani sera non riuscisse a raggiungere un accordo sul pacchetto dei candidati ai top job dell’Unione. Il voto è in agenda per il 3 luglio, il giorno seguente l’avvio ufficiale della nona legislatura, e potrebbe costringere il Consiglio a giocare di rimessa dopo che il Parlamento Ue avrà detto la sua parola per primo.

L’insediamento della nuova Assemblea sarà per le forze politiche l’occasione per contarsi. Una coalizione dei quattro principali gruppi dell’Eurocamera – Ppe, S&D, ex liberali di Renew Europe e Verdi – è con grande probabilità quella che potrebbe vedere la luce nell’emiciclo, ma non è da escludersi il formarsi di maggioranze variabili sui singoli temi, visto che in via teorica avrebbe i numeri anche un’alleanza progressista che spazi da Renew Europe fino alla sinistra Gue, passando per i socialisti S&D e i Verdi.

I sovranisti di ‘Identità e democrazia’ (Id), gruppo di cui fanno parte la Lega e il Rassemblement national di Marine Le Pen, siederanno invece all’opposizione e rischiano di restare tagliati fuori dalle presidenze e dalle vicepresidenze delle commissioni parlamentari, dopo che le forze pro-Ue hanno stretto un accordo per creare un cordone sanitario anti-populista. Ma gli alleati dentro Id puntano comunque a conquistare le presidenze delle commissioni Agricoltura e Giustizia. Sarà molto difficile ottenere le due cariche, anche se indiscrezioni dell’ultima ora danno in crescita le loro chance.

Ancora più ardua sarà la partita che dovranno giocare i cinquestelle, che nella prossima legislatura rischiano di restare in panchina, ossia senza un gruppo politico. Dopo l’ultima doccia fredda – il rifiuto da parte della sinistra Gue – i pentastellati finiranno probabilmente nei non iscritti, senza finanziamenti e senza la possibilità di incidere sull’agenda delle commissioni. Per gli eurodeputati M5S il problema è sempre lo stesso: finché a Roma sono al governo con la Lega, in Europa trovano solo porte chiuse.

Nella nuova Assemblea non mancheranno le personalità mediatiche, con l’attesissimo ritorno a Strasburgo di Silvio Berlusconi, né i volti noti dell’emiciclo, come l’ex premier belga Guy Verhofstadt o il famigerato Nigel Farage, il controverso leader del Brexit Party.

Oltre a essere quella che metterà fine al duopolio popolari-socialisti, la legislatura che si apre sarà anche caratterizzata da un’ondata di gioventù. Saranno diversi i parlamentari under 30, anche se l’eletta più giovane, la ventunenne socialista Kira Marie Peter-Hansen, rinuncerà a Strasburgo per un seggio al Parlamento danese. Tra i giovanissimi anche l’attivista Markéta Gregorová, del Partito Pirata della Repubblica Ceca, e il capolista di Rassemblement national Jordan Bardella, entrambi classe ’93.

Tutti convocati il 2 luglio a Strasburgo per cominciare quella che probabilmente sarà la legislatura meno prevedibile della storia europea.

(di Riccardo Fraddosio/ANSA)

Lascia un commento